
Il tempo prevalente in questo mese non dev’essere stato una manna per i soggetti depressi amanti del sole, ai quali non sarà di grande consolazione sapere che, nel passato anche recente, si sono avuti mesi di febbraio ancora più cupi. Nel 2004, ad esempio, nel 2010, e soprattutto nel 2016, quando ben 17 dei 29 giorni di quel bisesto di nove anni fa trascorsero senza la minima comparsa di un breve saluto radioso.
Ad oggi, i giorni di ostinata copertura del febbraio 2025 sono stati 12, certo non pochi (la norma ne vuole 7-8) e con la prospettiva di vederne ancora un paio, però non siamo ai livelli da primato citati sopra.
Nella settimana in esame, dal grigio cupo uniforme dei primi tre giorni, si è tornati alle tenebre dopo la pausa luminosa e serena di giovedì 20 e quella dal cielo parzialmente nuvoloso di venerdì 21.
Oltre allo stato del cielo, la variazione importate è venuta sia dal ritorno delle precipitazioni, dalla notte di sabato 22, sia dal nuovo assetto termico: aria via via più mite ha rimpiazzato quella fredda presente sul finire della seconda decade.
Il giorno più freddo, per la bassa temperatura diurna (rarissime volte sperimentata in questo inverno), è stato mercoledì 19, quando una rigida tramontana scura ha interessato in modo più sensibile il Pontremolese.
Cielo coperto e ventilazione costante e gagliarda hanno inibito parecchio l’escursione termica determinando una di quelle giornate invernali pungenti, da sempre così ordinarie nel nostro clima, ma divenute meno frequenti nelle ultime annate.
La formazione di galaverna sui rilievi montuosi fra i 900-1000 e i 1400-1500 m al massimo ha dato ragione della natura ‘pellicolare’ dell’aria fredda sopraggiunta, che si è fatta sentire poco sui più alti crinali appenninici.
Un bel salto lo si è compiuto con il ritorno franco del sole di giovedì 20: se al mattino si sono fatti sentire i residui del freddo del 19, le ore centrali e pomeridiane hanno virato verso condizioni più gradevoli.
Ulteriore rialzo della temperatura massima lo si è avvertito il 21 allo spirare di una tiepida e gentile brezza di valle. Come detto, dalla notte di sabato, il cielo è tornato a versare lacrime, l’orizzonte è rimasto tenacemente serrato da una spessa e inamovibile coltre di nubi basse con frequenti condizioni di foschia molto densa e nebbia d’avvezione a tratti.
Stante il continuo afflusso di aria temperata e assai umida, a fondovalle avvertito certo non grazie al vento, pressoché assente, bensì a motivo del lento rialzo della temperatura, persino le temperature minime si sono avvicinate ai 10°C (limite raro in febbraio), mentre le massime si sono contenute a causa del tempo oscuro e piovigginoso.
Il livello termico dell’intera settimana, tolto mercoledì scorso dal clima rigido, si è mantenuto ben superiore alla norma nei valori minimi (eccesso di 4°C circa) e di oltre 1°C nei valori massimi.
Non sarà il più mite dei mesi di febbraio (il primato, risale giusto allo scorso anno), ma procedendo così la sua temperatura media potrebbe andare ad occupare una posizione fra le prime dieci.
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni