Quelle discariche abusive lungo la Statale a Groppofosco

Intanto c’è attesa per il parere del Consiglio di Stato sul progetto della centrale elettrica con pannelli fotovoltaici

Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco
Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco

Vecchi pneumatici, bidoni e barattoli di vernici, inerti provenienti da qualche cantiere, una trentina di grandi sacchi neri dal contenuto misterioso, altri sacchi meno inquietanti perché trasparenti ma ricolmi di rifiuti… e poi bottiglie, plastica di varia origine, migliaia di cocci di vetro e altro ancora. Una delle tante discariche che – purtroppo – punteggiano la Lunigiana: da quel che si vede nel territorio il loro numero è in aumento, siano esse nell’immediata periferia dei centri, siano ai margini dei boschi oppure, come in questo caso, lungo una delle strade più trafficate del comprensorio. Questa discarica con i suoi quintali di rifiuti scaricati da chissà chi si trova sulla Statale della Cisa in loc. Pino, tra Villafranca e Terrarossa. Un luogo ben noto, dove i rifiuti non sono mai mancati: “colpa” di quell’ampio slargo che consente di agire indisturbati agli inquinatori seriali, siano essi artigiani senza scrupoli, cittadini irresponsabili, automobilisti di passaggio.

Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco
Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco

L’area è nel territorio comunale di Villafranca ed è il Comune che periodicamente segnala al gestore del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti la presenza di materiali da asportare: il problema è che il costo dello smaltimento viene poi addebitato proprio all’Ente villafranchese! A quanto pare questa volta però, la Polizia Municipale dopo un sopralluogo avrebbe trovato tra i rifiuti elementi sufficienti per risalire agli autori del “deposito” abusivo e che quindi potrebbero essere individuati e sanzionati. Purtroppo però è difficile che la situazione si risolva, anche se a breve in quello spazio dovrebbe essere organizzata un’area di cantiere relativo all’intervento di taglio della vegetazione lungo il corso del fiume Magra. E dunque, per qualche tempo, nuovi rifiuti non dovrebbero comparire di nuovo. Eppure quella è un’area di pregio, che avrebbe necessità di cura e attenzione e che tutti dovrebbero contribuire a tutelare.

Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco
Alcuni scorci della discarica abusiva a Groppofosco

Qui, in secoli lontani, sorgeva la fortificazione di Groppofosco a controllo delle strade; appena sotto è l’antichissima chiesa di Santa Maria Assunta, la “Chiesaccia”, edificio medievale oggetto al momento di un nuovo, pregevole intervento di restauro da parte dei privati. Proprio di fronte ad essa è il borgo medievale di Lusuolo con il suo castello: due realtà per secoli strettamente legate visto che proprio qui, a Groppofosco, era l’antico traghetto per attraversare la Magra: una barca ancora in uso negli anni a cavallo tra Otto e Novecento. Dunque, a maggior ragione, sorge spontanea la domanda: come è possibile trasformare periodicamente in discarica abusiva questo angolo di Lunigiana? Ma un altro progetto sta interessando la zona: proprio là dove era il cantiere della ferrovia potrebbe sorgere una centrale elettrica sotto forma di distesa di pannelli fotovoltaici. Un progetto contro il quale si è espresso il Comune di Villafranca e la Soprintendenza che ha posto il vincolo sull’area proprio per la vicinanza della chiesa romanica; tuttavia la società proponente si era opposta al vincolo e il Tribunale Amministrativo Regionale in estate le ha dato ragione sulla base di una normativa nazionale che favorisce questo tipo di impianti. Un ulteriore ricorso ha portato il caso all’attenzione del Consiglio di Stato che ha ora il compito di esprimere la sentenza definitiva. Se, come possibile, sarà ancora a favore del progetto l’area potrebbe trasformarsi in una distesa di pannelli fotovoltaici a due passi dal fiume e dalla chiesa medievale.

Paolo Bissoli