
Un terzo dell’estate meteorologica, trascorso il mese di giugno, è orrnai alle spalle. Dall’inizio alla fine, ha mantenuto i connotati della variabilità meteorologica: tolta l’accoppiata di due giorni sereni consecutivi del 17-18, l’unico altro giorno del mese con bel tempo da mane a sera è stato il 28, quindi tre giorni sereni in tutto a fronte dei 19 misti e degli 8 dal cielo in prevalenza coperto.
La nuvolosità, infatti, è stata elevata e l’indice medio mensile si è attestato sui 6,0 decimi a fronte di una norma di 4,7. Negli ultimi 48 anni, solo tre volte giugno era stato ancora più nuvoloso del nostro del 2024, con il 1997 alla testa della speciale classifica (fu un mese instabile/perturbato, giugno più piovoso dal 1878 e meno soleggiato degli ultimi trent’anni non potendo, in fatto di eliofania, rimontare più indietro del 1994), seguito dai mesi di giugno 1992 e 1986 prima di approdare, appunto al quarto posto del nostro 2024.
La piovosità è stata superiore alla norma, ma senza eccessi; è caduto un 30-35% in più della pioggia attesa nel sesto mese dell’anno e in un numero di giorni non distante dalla norma. Non si è ripetuta, quindi, l’altissima frequenza di giorni piovosi verificatasi, ad esempio, sia nel 1933 che nel 1992.
Il surplus in fatto di precipitazioni ha riguardato l’alta e la media Lunigiana (totali di 116,0 mm a Pontremoli e 129,8 a Villafranca), mentre la parte orientale del bacino, almeno a valle, ha ricevuto apporti più vicini alla norma (96,4 mm a Gragnola), e in area costiera si è notato anche qualche dato in controtendenza (48,4 mm a Massa).
Da segnalare la singolare frequenza degli episodi di precipitazioni contenenti polveri sahariane, ben quattro, giunte a latitudini molto settentrionali, anche ben più a nord delle Alpi, a motivo delle incursioni delle correnti sciroccali attivatesi con l’espandersi dell’anticiclone afro-mediterraneo.
Nell’ultima settimana, poi, significativo è stato l’episodio perturbato del 23-25, durante il quale la pioggia è caduta in abbondanza sull’alta Lunigiana (circa 90 mm nei tre giorni sia a Pontremoli che a Villafranca) e sui crinali appenninici in particolare.
Molto più uniforme la situazione per quanto riguarda la temperatura: valori medi minimi, massimi e medie giornaliere si sono tenuti assai prossimi ai canoni del trentennio di riferimento più recente, il 1991-2020.
Agli albori di questo secolo, nel 2001, sarebbe stato percepito come un mese di giugno abbastanza caldo, ma ormai il livello termico ‘normale’ è un altro e la sensazione può dirsi del tutto in linea con le aspettative del primo atto del trimestre estivo. A Pontremoli, la media di 19,2°C, con 0,1°C di deficit rispetto ai 19,3°C della norma 1991-2020, sancisce una situazione ‘da manuale’.
Diverso sarebbe stato il giudizio nel 1991, quando si aveva come riferimento una media 1961-90 di 17,8°C, ancora valida per il 1971-2000, poi portatasi a 18,6°C nel corso del trentennio 1981-2010.
Per sottolineare come vada al galoppo il global warming negli ultimi anni, l’ultimo mese, prima di giugno 2024, a mostrare uno scarto da norma con segno meno era stato l’aprile 2022!
a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni