
Sabato, 27 Aprile, l’oratorio di Vico – Valle si è vestito a festa in onore di Santa Zita, devota cristiana del XIII secolo di cui ancora si discute il luogo di nascita: Lucca o Succisa? Noi lunigianesi la collochiamo, dal 1218, nella suggestiva frazione pontremolese. Patrona di Lucca, delle domestiche, dei fornai … il suo culto è molto diffuso Proveniente da famiglia povera iniziò molto presto a servire nella dimora signorile “Fatinelli”, casato noto in Lucca. Da subito la giovanissima Zita si fece apprezzare per le doti della dedizione al lavoro, la bontà d’animo e la generosità. Famoso il “miracolo dei fiori”. Un giorno, infatti, il padrone incontrandola con il grembiule gonfio, le chiese che cosa avesse. Abituata a portare il pane ai poveri, rispose “Fiori, mio signore, solo fiori!” Sciolto il grembiule caddero coloratissime corolle.
La Santa Messa, delle ore 11, è stata celebrata dal parroco don Angelo Boattin e animata dai canti del Coro accompagnati dalle note della chitarra, da parte di Margherita Barbieri che ringraziamo per il lodevole servizio. Il celebrante si è soffermato sul Vangelo proclamato (Gv 14, 7 – 14) “Credetemi io sono nel Padre e il Padre è in me …” La relazione che Gesù ha con il Padre è una relazione di profonda intimità. “Se Gesù è nel Padre, ha sottolineato don Angelo, noi siamo nel Figlio e l’effetto immediato del nostro vivere in Gesù consiste nell’essere amati, accolti, ascoltati. Abbiamo bisogno, come la patrona Zita, di fidarci delle promesse di Dio. Chi vive in questa certezza sa che, in fondo, può accadere solo ciò che è meglio, anche se non lo capiamo subito. S. Zita ha testimoniato che amare il Signore significa amare i fratelli, specialmente coloro che hanno maggiormente bisogno di aiuto. Dobbiamo superare gli sterili individualismi che ci relegano in pericolose isole per capire, accogliere, confortare chi ci sta attorno. A partire dai famigliari onde dare stura a relazioni vere e durature, intrise di affetto, riconoscenza, rispetto. La comunità di Valle si è attivata per preparare la festa condividendo la gioia spirituale di quanti hanno partecipato al sacro rito. Alcune persone, con larga generosità, hanno donato “i lini “ per l’altare, fiori e ceri. A Santa Zita abbiamo chiesto di aiutarci a comprendere il valore dell’umiltà, della carità e della preghiera per camminare, con fede, sulla strada del Vangelo. i.f.