
La chiusura del ponte mette in difficoltà i pubblici esercizi del centro storico

“è stato un colpo durissimo per noi commercianti. Bisogna cambiare in fretta qualcosa o altrimenti è davvero difficile pensare di poter andare avanti in queste condizioni”. Siamo a quasi due mesi dalla chiusura totale del ponte Zambeccari al traffico veicolare, avvenuta lo scorso 2 maggio, e dopo questa cinquantina di giorni si fa sentire il malcontento dei gestori degli esercizi commerciali del centro storico, che non esitano ad esprimerci tutte le loro difficoltà. Sicuramente a queste problematicità ha contribuito anche il maltempo di una tarda primavera un po’ anomala: “Siamo stati senza dubbio danneggiati anche dalla pioggia e dal brutto tempo che hanno caratterizzato maggio e la prima parte di giugno – ammette Roberto Bresciani, gestore del “Caffè Letterario” in piazza della Repubblica – ma comunque si nota la diminuzione della presenza di persone nel centro storico. Non tanto al mattino quanto alla sera, specie nella fascia oraria dedicata agli aperitivi”.
E c’è anche chi, proprio per queste difficoltà, ha deciso di chiudere l’esercizio, sia pure per breve tempo, come ci racconta Elisabetta Mauri Steckli, proprietaria del Caffè degli Svizzeri: “Siamo al paradosso: in un periodo in cui ci dovrebbe essere il boom di visitatori e turisti ho preferito chiudere per 10 giorni per evitare di sostenere alcune spese. Questo credo la dica lunga su come stia andando la situazione”. Tutti aspetti che hanno portato i commercianti delle due piazze a presentare una formale lettera di protesta, protocollata in Comune. E che certifica che, fatture alla mano, con la chiusura del ponte i commercianti delle due piazze avrebbero avuto un calo del 20-30% degli introiti. Eppure, come ci dice Paolo Caponi dell’Osteria “da Bussé”, in piazza Duomo “quando ci è stato annunciato dal sindaco (in un incontro di cui vi abbiamo riferito nel Corriere Apuano del 22 aprile scorso) che ci sarebbe stata questa chiusura, non abbiamo manifestato contrarietà. Però avevamo chiesto che si intervenisse in maniera seria, per preparare i cittadini pontremolesi, ma soprattutto i turisti”. In particolare, chiedendo una cartellonistica adeguata che già dalla SS. Annunziata indicasse agli automobilisti come muoversi per accedere alle piazze del centro storico. “Ed invece cosa si è fatto? Si è messo un foglio volante e praticamente illeggibile all’ingresso dei Ponte dei Quattro Santi. Così, chi arriva, vedendo le transenne piazzate e la scritta ‘ponte chiuso’, ha la sensazione che sia quello il tratto di strada non accessibile e che quindi non si possa arrivare in piazza. Cosa costa mettere un cartello, ben visibile, che indichi in maniera chiara che per entrare nel centro storico basta proseguire da quella parte?”. Concetti condivisi anche da Mauri Steckli, che ritiene che i lavori “avrebbero potuto tranquillamente iniziare a settembre-ottobre. E invece siamo stati messi di fronte al fatto compiuto senza in pratica poter intervenire”. Del resto era stato lo stesso sindaco che l’anno scorso aveva assicurato che i lavori non sarebbero partiti nel periodo estivo.

Ma non solo la cartellonistica, i commercianti lamentano anche la mancanza di attività ed iniziative. “Questo periodo di chiusura – sottolinea Caponi- poteva essere l’occasione per rivitalizzare il centro storico con proposte mirate. Purtroppo non sta accadendo: magari c’è la manifestazione di un giorno, spesso anche organizzata in maniera poco funzionale e razionale, ed invece si dovrebbe creare un calendario di tanti piccoli e grandi eventi che permettano al centro storico di essere vivo e vivace. Basta poco, qualche concerto, qualche spettacolo, mettere delle panchine, qualche bagno pubblico e già il centro storico sarebbe più accogliente. Ed invece ci troviamo piazze vuote, che spesso alla vengono occupate da giovani annebbiati dall’alcool”. Sulla stessa linea Bresciani che, con un po’ di ironia, si augura che “visto che dovremo passare l’estate chiusi qui dentro, speriamo che amministrazione ed associazioni creino almeno eventi che possano richiamare persone in piazza”. Fuori dal coro, probabilmente anche per la diversa tipologia di servizio, l’edicolante Massimiliano Curradini: “Devo dire che, personalmente, per il momento non ho risentito troppo della chiusura del ponte alle automobili. Diversa sarebbe la situazione se si chiudesse, come è stato paventato, anche il traffico ai pedoni, quello sì che sarebbe un colpo davvero duro. Ma per il momento, almeno per la mia attività, è più dannosa la ZTL”. Concetto condiviso da Mauri Steckli: “In un momento del genere l’isola pedonale deve essere utilizzata con moderazione ed intelligenza”. Ma il timore più grosso che circola è che il termine del 21 luglio per la conclusione dei lavori e la riapertura, sia pure solo parziale con il senso unico alternato, sia in realtà una data troppo ottimistica: “Siamo molti preoccupati sulla tempistica – sottolinea Bresciani – la sensazione è che si possa arrivare fino ad agosto inoltrato” e questo “vorrebbe dire buttare all’aria quasi tutta la stagione estiva – ribadisce Mauri Steckli – in un periodo così difficile per il commercio pontremolese perdere i mesi più importanti e produttivi dell’anno sarebbe un danno davvero ingente”.
(Riccardo Sordi)