Dio decide di di andare all’ultimo posto per nascere e di stare con i poveri e tra i poveri

GLI AUGURI DEL VESCOVO

Gentile da Fabriano, “Natività” (1423). Firenze, Galleria degli Uffizi

Carissimi lettori,
è prima volta che mi rivolgo a voi dalle pagine del settimanale per augurarvi buon Natale. Sono già trascorsi sette mesi dal mio ingresso in Diocesi e mi trovo adesso a celebrare in mezzo a voi, come vescovo, il mistero della nascita del Salvatore, il Signore Gesù, per annunciare questa buona notizia alla Chiesa e alla gente che è in Massa Carrara-Pontremoli.
Ho davanti a me l’immagine della grotta di Betlemme, come tra le più importanti per raccontare il Natale. Infatti la Sacra Famiglia che si era recata a Gerusalemme per il censimento, non trova posto nell’albergo: Maria è incinta e sta per partorire. Trovano quindi rifugio e vengono accolti in una delle tante grotte intorno a Betlemme – che anche ai giorni nostri possiamo notare – in un rifugio adibito ad asilo per animali. Giuseppe ha arrangiato questa stalla con tanto di mangiatoia in un ricovero per la notte. Gli animali hanno scaldato l’ambiente.
È questa l’immagine più significativa che mi porto dentro a riguardo del Natale, perché indica chiaramente che Dio decide di andare all’ultimo posto per nascere, che decide di stare con i poveri e tra i poveri, e questo dona una grande speranza perché il Dio immenso e onnipotente, che ha creato ogni cosa, non ha considerato l’essere come Dio una ricchezza da trattenere, ma si è svuotato per venire accanto a noi, e soprattutto per iniziare dagli ultimi, delle persone umili e semplici, come i pastori, per condividere la sua umanità a partire da lì.
È quello stesso amore che permette ad ognuno di noi di mettere in quella grotta ogni parte fragile e rifiutata della nostra umanità perché possa essere avvolta dall’amore e trovare nuova vita. Per tutti la grotta di Betlemme è un luogo pieno di calore, di luce, di amore, di pace, un luogo pieno di Dio.
Credo che questo pensiero aiuti tanto anche le persone che in questo momento sono afflitte non solo da sofferenze interiori o dai dubbi, ma anche da angosce e preoccupazioni materiali, a dire: Dio viene anche per me, Dio viene ad abitare in queste zone d’ombra per portare una luce di speranza, una luce di vita, di vita nuova. Buon Natale, il Signore vi dia Pace.

† f. Mario Vaccari