I dati sulla produzione di energia elettrica in provincia di Massa Carrara. L’idroelettrico superato dal fotovoltaico: oltre 2.800 i siti tra Lunigiana e Costa
I numeri degli impianti fotovoltaici e la relativa produzione di energia elettrica nei comuni della Provincia (dati ricavati dal Gestore Servizi Elettrici – www.gse.it/dati-e-scenari/atlaimpianti)
Quanta energia elettrica viene prodotta in Lunigiana e nella provincia di Massa Carrara? E con quali fonti? Si tratta di domande correlate ai temi della transizione ecologica e alle scosse al mercato dei beni energetici determinate prima dalla ripresa post-Covid e poi dalla guerra in Ucraina. A fornire una risposta sono i dati di GSE – Gestore dei servizi elettrici, la società pubblica che si occupa della promozione e dell’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sul sito di GSE abbiamo consultato l’atlante geografico interattivo – “Atlaimpianti” è il nome del portale – che geolocalizza gli impianti di produzione di energia elettrica che hanno ricevuto incentivi economici alla produzione e ne fornisce i principali dati.
62.569 kiloWatt è la potenza nominale complessiva dell’energia elettrica prodotta in provincia di Massa Carrara tramite tutte le fonti energetiche. Si tratta di una misura teorica, per tanti motivi: in primo luogo la potenza nominale non è quella effettiva, che dipende dalla fonte di produzione e da specifiche condizioni; secondariamente il dato della potenza nominale non dice se l’impianto sia effettivamente in produzione oppure sia censito da GSE ma non attivo. Inoltre, il database fornisce solo i dati delle produzioni incentivate, escludendo quindi dalla mappatura realtà importanti e storiche per la Lunigiana come la centrale Edison di Teglia o la centrale Enel di Arlia. Andando oltre queste doverose precisazioni, per dare un ordine di grandezza approssimativo ai kW quantificati, si può dire che l’energia potenzialmente prodotta in provincia equivale a quella erogata a circa 21 mila utenze domestiche con il classico contratto da 3 kW.
Come viene prodotta questa energia? 14 mila kW sono prodotti da 24 centrali idroelettriche sparse tra Lunigiana e Alpi Apuane. Una quantità quasi equivalente (13.974 kW) proviene da cinque centrali che impiegano fonti non rinnovabili: due di queste si trovano a Massa, due ad Aulla e una a Fivizzano. Un solo impianto fornisce energia prodotta dal vento: si tratta delle pale eoliche di Monte Colombo a Zeri, con una potenza nominale dichiarata di 10 mila kW. Tre impianti, infine, producono energia da biofonti per 580 kW: sono ubicati a Mulazzo e a Quercia, dove vengono impiegate biomasse solide, e a Massa, dove invece la produzione elettrica avviene tramite biogas.
I numeri di produzione dei vari impianti di energia elettrica e la relativa produzione (dati ricavati dal Gestore Servizi Elettrici – www.gse.it/dati-e-scenari/atlaimpianti)
Ma è il fotovoltaico che fa la parte del leone ed è la realtà che nella nostra provincia come altrove è in grande espansione. A luglio 2021, data dell’ultima revisione del database di GSE, in provincia di Massa Carrara insistevano 2.806 impianti fotovoltaici installati da famiglie e da imprese, per una potenza nominale di quasi 24 mila kW, il 38% della potenza nominale prodotta da tutte le fonti. Massa, Carrara e Aulla sono i tre comuni con la massima potenza nominale installata: le due città capoluogo insieme hanno una produzione nominale da fotovoltaico che supera la metà della produzione provinciale.
Rielaborando i dati emerge che il 58% degli impianti fotovoltaici della provincia ha una potenza nominale inferiore a 4,5 kW, cioè in grado di servire, nelle ore diurne e in condizioni meteo e di irraggiamento ottimali, il consumo di un’utenza domestica. Il restante 42% degli impianti dichiara potenze nominali superiori, fino ad arrivare alle grandi superfici: la più grande della provincia, ad Arzelato di Pontremoli, ha una potenza nominale di 967 kW, seguito da due impianti collocati nella zona industriale di Massa, di potenza pari a 648 e 480 kW rispettivamente. Si tratta di realtà significative che comunque non mettono in secondo piano la diffusione dei piccoli impianti, quelli con i quali le famiglie tentano di produrre energia pulita in autonomia: oggi individualmente, domani con le comunità energetiche.