Antonio Zanni e il giornalismo, la sua passione

Oltre all’impegno nel Corriere Apuano fu protagonista dell’esperienza televisiva di Teleradiopuntonord

Antonio Zanni (1941-2021)

Per molti anni all’ora di cena Antonio Zanni entrava nelle case di migliaia di lunigianesi con discrezione – e con i suoi inconfondibili maglioni- per raccontare con parole pacate e qualche tratto di garbata ironia le vicende quotidiane di casa nostra, dalla cronaca alla politica locale.
Teleradiopuntonord è stata un’emittente libera, nel senso che mai la proprietà, con Claudio Di Francesco e Fabio Evangelisti direttore responsabile, ha condizionato i telegiornali di Antonio Zanni e neppure i miei quando mi affiancai a lui: di questo eravamo consapevoli e proprio per questo l’avventura televisiva fu per entrambi gratificante. Antonio tra noi due era il più saggio e il più colto, attento a raccontare i fatti senza mai cedere al sensazionalismo, mai solleticando le curiosità morbose per la cronaca nera: la scelta che si condivideva fu quella di non cedere alle molte facili occasioni che avrebbero consentito di essere faziosi, senza per questo mai appiattirci in un conformismo e senza rinunciare a stimolare gli interlocutori, specialmente quando si trattava di politici.
Antonio è stato il protagonista principale di una televisione locale che faceva davvero informazione ad ampio raggio, che aveva l’ambizione di mettere in evidenza le cose positive che accadevano in Lunigiana nei telegiornali, nelle rubriche culturali e sportive, nei documentari sulla storia, sulle tradizioni, sull’agricoltura. Lasciatemelo dire con franchezza: è stata l’epoca di un giornalismo che oggi manca in Lunigiana e che finì quando la politica si impossessò della televisione locale, facendo di un’emittente libera uno strumento di propaganda politica di parte.
Antonio di quel felice periodo è stato il principale protagonista e gli spettatori lo amavano, così come l’hanno amato le centinaia di studenti dei quali è stato insegnante di una materia, come la religione, non certo popolarissima tra i giovani. Alle tante testimonianze dei giovani ex studenti, oggi professionisti affermati, che lo hanno ricordato con affetto a tanti anni di distanza dal suo pensionamento sono certo, se ci fosse ancora una tv locale, si sarebbero affiancati gli spettatori di TRPN; mi ha fatto personalmente piacere leggere l’apprezzamento di Antonio da parte dell’ex sindaco di Aulla Elviro Furia, anche nel ricordo di un’epica popolarissima serie di consigli comunali, lui protagonista, trasmessi in leggera differita con Antonio incollato alla postazione e noi che si faceva la spola con le cassette registrate.
Altri tempi, altra storia, altra disponibilità dei politici, che viene spontaneo confrontare con i consigli comunali che oggi rifiutano le dirette internet. Come si legge nella Bibbia davvero per tutto, inevitabilmente, c’è un inizio e una fine, ogni cosa ha il suo tempo; Antonio è stato protagonista dell’epoca irripetibile di un giornalismo televisivo locale che ho avuto la fortuna di praticare accanto a lui, a don Bruno Ghelfi al bravissimo tecnico Raffaele Botta.
Un giornalismo ancora più gratificante delle centinaia di articoli scritti per La Nazione, perché ho avuto la fortuna di avere accanto un amico fraterno, un maestro di vita che non ha mai smesso di trasmettermi un insegnamento fondamentale, riassumibile nella semplice parola “rispetto” per ogni persona, vorrei dire per ogni essere vivente che si incontra lungo il nostro cammino.

Riccardo Boggi