Si va verso una soluzione tra Fondazione e personale del Galli Bonaventuri

Saranno risarciti i sacrifici economici delle 25 dipendenti del Galli Bonaventuri

La facciata della Rsa Galli Bonaventuri a Pontremoli
La facciata della Rsa Galli Bonaventuri a Pontremoli

“Credo che alla fine si possa dire che ogni parte in causa abbia fatto un passo verso l’altra per ricucire lo strappo e pensare al bene della struttura e dei suoi dipendenti”. Non canta ancora ufficialmente vittoria Pietro Mascagna, presidente della Fondazione Galli Bonaventuri, ma certo si percepisce subito che la situazione è profondamente mutata rispetto alla fase di stallo di qualche settimana fa, quando la distanza tra proprietà, lavoratori e rappresentanze sindacali sembrava quasi incolmabile con la netta bocciatura della richiesta avanzata dalla Fondazione di ridurre la retribuzione di circa 250 euro mensili per le 25 dipendenti, per i prossimi due anni. Il cambio di rotta nella vicenda è stato certificato dall’incontro tra le parti che si è avuto, via streaming, lunedì mattina: al termine proprietà e sindacati hanno trovato la quadra con una nuova bozza d’accordo. Il lieto fine non è ancora stato certificato perché mancano le firme, ma l’ottimismo che trapela dalle parole dei diretti interessati fa intuire che dovrebbe trattarsi solo di una formalità. La nuova bozza vedrebbe in pratica confermati i sacrifici chiesti alle dipendenti per i prossimi due anni, tra cui spicca la diminuzione di 100 euro mensili dalla busta paga e la sospensione della 14esima, ma con la Fondazione che si impegna alla restituzione completa nei due anni successivi, con cento euro in più in busta paga ogni mese e la quattordicesima spalmata in tre mensilità annuali. Insomma, per semplificare, la Fondazione chiede in pratica un prestito ai lavoratori in un momento di difficoltà per la struttura, assumendosi l’impegno alla piena restituzione di quanto anticipato.

Pietro Mascagna, direttore della Rsa Galli Bonaventuri
Pietro Mascagna, direttore della Rsa Galli Bonaventuri

Questa è l’intesa di massima, anche se Mascagna tiene a precisare che poi “bisognerà siglare l’accordo con ogni dipendente, quindi ci potrebbero essere dei piccoli aggiustamenti individuali. Comunque in linea di principio questa è la traccia generale da seguire”. Che la vertenza fosse in via di soluzione si era capito già prima dell’incontro, quasi risolutivo, di lunedì, quando c’era stata la mediazione dell’amministrazione comunale, che ha favorito lo sblocco delle trattative. In una riunione in Comune – presenti le lavoratrici, la proprietà, la sindaca Lucia Baracchini e il vicesindaco Manuel Buttini – si era intavolata la discussione per trovare una nuova bozza di accordo. Un consenso che ha trovato l’approvazione delle dipendenti del Galli Bonaventuri, che infatti hanno dato mandato alle rappresentanze sindacali di intavolare un nuovo confronto proprio sulla base di questa nuova intesa. “Sono contento che finalmente si sia arrivati a posizioni più ragionevoli – sottolinea il rappresentante sindacale della CGIL, Alessio Menconi – per lo sblocco della situazione è stato importante anche il ruolo della politica. Un ruolo di mediazione che noi auspichiamo si presenti più spesso nell’ottica di offrire un appoggio ai lavoratori e alle lavoratrici”. Commento condiviso anche dal presidente Mascagna: “Un grazie all’Amministrazione, in particolare alla sindaca che si è spesa in un importante ruolo di mediazione tra la Fondazione e le dipendenti”. (Riccardo Sordi)

I lavori alla Casa per ferie S. Anna

La facciata della Casa per ferie S. Anna
La facciata della Casa per ferie S. Anna

Ora risolta, o quasi, la vicenda, la Fondazione “Galli Bonaventuri” concentra i suoi prossimi passi sul progetto di ristrutturazione della parte di edificio occupata dalla Casa per ferie S. Anna da trasformare in Rsa. Lavori (dal costo complessivo di circa un milione e 100 mila euro) che dovevano svolgersi nel 2020 e che invece sono stati rinviati a causa della pandemia. Ritardi e problematiche che sono stati alla base delle difficoltà finanziarie vissute dalla fondazione e che ha portato alla richiesta del sacrificio economico da parte dei lavoratori. Per dare avvio ai lavori si procederà adesso con lo spostamento degli attuali ospiti del S. Anna nella vecchia struttura di via dei Mille, per poi cominciare i lavori che, secondo Mascagna, potrebbero partire nella prossima settimana: “Direi che, se tutto va bene, si dovrebbe iniziare attorno all’8 marzo o nei giorni successivi; comunque non oltre il 15”. Lavori che dovrebbero poi concludersi in circa 5-6 mesi. (r.s.)