
La Madre e i figli: un solo cuore

La preparazione alla festa votiva della Madonna Addolorata, nota come “Madonna del terremoto”, è stata organizzata, in ogni dettaglio, dal parroco, mons. Antonio Costantino Pietrocola, e si è conclusa la sera della vigilia, il 26 luglio, nella chiesa di S. Maria, dove è stato esposto il Santissimo Sacramento. Molti fedeli hanno compiuto l’adorazione fino all’ora dei Primi Vespri conclusi alle 22 con la benedizione eucaristica.
La mattina del 27 luglio il parroco ha celebrato la S. Messa alle 8,30, mentre alle 11, per il Pontificale, la comunità filattierese ha avuto la gioia della presenza del cardinale Angelo De Donatis, vicario generale del Santo Padre per la Diocesi di Roma.
Con lui hanno concelebrato il nostro vescovo, mons. Giovanni Santucci, il canonico don Pietro Giglio, altri confratelli e diaconi. Al suo arrivo in chiesa il Coro San Giorgio, sotto la competenza del maestro Pierfrancesco Carnesecca, ha intonato “Ecce sacerdos magnus” per poi procedere con la “Missa Cerviana” del Perosi, mentre la voce solista di Caterina Carnesecca ha cantato il salmo responsoriale.
Dopo la proclamazione del Vangelo, il sindaco Annalisa Folloni, affiancata dal vicesindaco e da altri consiglieri, ha donato, nel solco dei padri, il cero votivo subito acceso davanti all’Immagine dell’Addolorata. Presenti il capitano dei Carabinieri Andrea Quattrocchi, il maresciallo di Villafranca e una rappresentanza dei Cavalieri del Santo Sepolcro.
Profonda l’omelia incentrata sul valore della compassione nel vero senso letterario del termine. “Il mondo ha tanto bisogno di compassione, ha iniziato il presule, e la festa odierna ci dà una lezione di compassione concreta. Maria soffre per Gesù e la Passione di Cristo è partecipazione al dolore dell’umanità. Una madre desidera salvare il figlio eppure la Madonna, come Gesù, si è sottomessa alla volontà del Padre. Tenerezza, compassione, amore, obbedienza vincono nell’ora suprema della Croce. Maria e Giovanni, discepolo prediletto, e alcune donne non fuggono, restano lì accanto a Lui, umiliato allo stremo. In questo gesto il Mistero dell’Incarnazione raggiunge il culmine. La perfezione passa per la condivisione e la santificazione è inseparabile dalla compassione. Valore da recuperare, soprattutto nel mondo distratto di oggi che, sovente, scarta i derelitti, i poveri, i sofferenti e gli ultimi. Urge, perché ci fa bene spiritualmente, stare accanto ai “crocifissi” che incontriamo quotidianamente, accettando, nel contempo, le nostre croci e lodando Dio per la presenza amorevole di quanti non ci lasciano soli. La Madre Addolorata ci mostra l’amore invincibile, quello che non sbiadisce mai, neppure nel dolore più acuto perché aperto alla speranza che non delude. Le sue premure materne sono la fiamma che trapassa la notte più spessa. A Lei chiediamo il dono della com-passione per ascoltare ogni grido accorato del fratello in difficoltà ed asciugare le lacrime amare delle tante solitudini”.
Alle 21 Vespri solenni, cantati in latino e in gregoriano, quindi processione, nei borghi addobbati, fra canti e preghiere. Prezioso il servizio della Banda musicale locale. Toccante il momento conclusivo, in piazza Castello. Stretti, attorno a Colei che ci ha donato il Salvatore, abbiamo lasciato parlare il cuore con abbandono filiale.
L’epilogo della festa si è svolto con la S. Messa delle ore 21, di sabato 28 luglio, in suffragio dei filattieresi che sono stati testimoni del Vangelo e faro per le generazioni future.
Ivana Fornesi