Un radioso avvio di aprile

Sarà che questo primo trimestre dell’anno, gennaio e marzo soprattutto, non ha lesinato quanto a pioggia, ma un esordio di aprile asciutto e piuttosto soleggiato era opportuno e senz’altro atteso. Si è avvertita l’alternanza di aria tiepida e di aria fredda, comunque non umida, al cospetto di un orizzonte quasi sempre limpido.
Seppur sotto un cielo parzialmente nuvoloso, un buon soleggiamento non è mancato nei primi quattro giorni di aprile, che hanno visto un netto incremento della temperatura massima dai 14-16°C di martedì 1 ai 22-23°C di giovedì 2 e venerdì 3: la tramontana, ancora fredda, si è mitigata il 2 cedendo poi spazio ai tepori pomeridiani con l’instaurarsi di un gradevole regime di brezza.
Più vario, d’altro canto, a seconda dello stato del cielo e della presenza o meno di ventilazione notturna, si è rivelato l’andamento delle temperature minime. Sabato 5 e domenica 6, le condizioni atmosferiche sono ulteriormente migliorate.
Sabato, a parte rari e sparuti cumuletti, l’azzurro del cielo sereno ha trionfato insieme al regolare regime di brezza. Conseguenti le forti escursioni termiche tra le ore molto fresche dell’alba e quelle a temperatura piacevole di mezzodì e del pomeriggio.
Altrettanto dicasi per domenica, pur con qualche cenno di aerosol diurna e lieve foschia mattutina e serale. Il previsto arrivo di aria più fredda da NE è avvenuto con qualche ora di ritardo, quando mancava poco al tramonto; già dalle ore 17 circa, il vento di tramontana aveva sostituito la brezza, ma con iniziali caratteristiche quasi favoniche.
Le regioni più a W della Penisola, comunque, hanno risentito solo in parte di questo afflusso, destinato ai Balcani e più avvertito, pertanto, sulle regioni adriatiche e del Sud peninsulare.
Al seguito della paventata irruzione, infatti, dovevano verificarsi, una volta quietatosi il vento e sotto il cielo stellato di queste notti, delle temperature minime sottozero al primo mattino.
In realtà, con grande sollievo, ciò non è avvenuto, diversamente da quanto accadde nel 2003. Quell’anno, in questi stessi giorni di aprile, un ben più marcato afflusso di aria gelida per la stagione recò, oltre a freddo vivo anche in ore diurne, una forte gelata all’alba dell’8, cui seguì, il mattino del 9 aprile, una nevicata a larghe falde fino a fondovalle, che si imbiancò come in pieno inverno.
La gelata dell’8 aprile 2003 raggiunse livelli straordinari con punte di -6°C a Pontremoli e di -7,2°C nelle campagne più aperte tra Villafranca e Filattiera. Estesi furono i danni alle fioriture e si registrarono anche fessurazioni nei tronchi di piante da frutto.
La blanda strizzatina fredda di questi giorni, perciò, non ha nulla a che vedere con l’evento occorso oltre vent’anni fa né con tanti altri che, da sempre, hanno contraddistinto il mese di aprile in termini di recrudescenze di stampo invernale.
Nella notte di lunedì 7, il cielo nuvoloso e l’aria mossa hanno tenuto il livello termico su valori addirittura superiori alle attese. Le folate di tramontana assai modeste e il prevalente soleggiamento diurno, trattandosi di una veloce, marginale passata, non hanno inciso significativamente neppure sulle temperature massime, rimaste su valori del tutto consoni (17-18°C) al periodo.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni