
Una circolare del Ministero dell’Interno chiarisce le scadenze dei consigli comunali eletti durante la pandemia.
Il calendario elettorale del 2025 si sta delineando. Sull’indeterminatezza delle date di convocazione alle urne hanno pesato le conseguenze amministrative che il Covid ha avuto sulle elezioni di cinque anni fa, quando tutte le consultazioni elettorali previste per la primavera si svolsero in autunno a causa della pandemia. Il Ministero dell’Interno, con una circolare dello scorso dicembre ha sgombrato ogni dubbio sul rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali in scadenza:
si voterà nella prima “finestra elettorale” utile prevista dalla legge che regola lo svolgimento delle elezioni dei consigli comunali, ossia quella che va dal 15 aprile al 15 giugno dell’anno successivo.
Villafranca al voto nel 2026; Bagnone e Pontremoli nel 2027 assieme ad Aulla, Mulazzo e Zeri.
Le ricadute a livello locale sono presto dette: nel 2025 nessun comune del comprensorio sarà chiamato al voto. Il 20 settembre 2025 scadrà il mandato dell’amministrazione comunale di Villafranca, che verrà quindi rinnovata nel 2026.
Le indicazioni del Viminale valgono esplicitamente anche per le amministrazioni locali elette il 3 ottobre 2021: gli elettori di Bagnone, Montignoso e Pontremoli saranno chiamati al voto nella primavera 2027, assieme ai comuni i cui sindaci furono eletti nel giugno 2022: Aulla, Carrara, Mulazzo, Zeri.
Il voto per le Regionali, con la quasi sicura ricandidatura del presidente in carica Eugenio Giani
Il 2025 non sarà comunque un anno senza chiamate alle urne, perché il 20 settembre terminerà il quinquennio del Consiglio regionale. La data del voto sarà stabilita dal presidente della Regione.

Di sicuro c’è che Eugenio Giani, a capo di una coalizione Pd-Italia Viva, si candiderà per un secondo mandato. Anche se manca ancora l’ufficialità, Giani è stato incoronato con largo anticipo dal segretario regionale dei democratici Emiliano Fossi, ha già ottenuto il placet di Italia Viva e corre verso una naturale ricandidatura, forte anche del gradimento di quel mondo fiorentino la cui influenza sulle dinamiche politiche ed economiche regionali supera qualsiasi concetto di “Toscana diffusa”.
Non è ancora ben chiaro il perimetro dell’alleanza che sosterrà il Presidente uscente: saranno probabilmente riassorbiti i dubbi e i distinguo di Avs, che raramente non si accoda al Pd, ma la vera incognita è come si schiererà il M5S, che nel 2020 corse in solitaria nonostante a livello nazionale fosse al governo con i democratici.
In vista del voto, a influire sulle scelte del partito di Conte, probabilmente, saranno le dinamiche nazionali, a maggior ragione se si tenesse un “election day” delle 6 regioni a fine mandato – di fatto, un’autentica elezione di mid-term con oltre 15 milioni di italiani chiamati al voto, che fornirà un dato significativo sugli assetti politici italiani.
Per il centrodestra in pole position il nome di Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia

Proprio la prospettiva delle 6 regioni al voto contemporaneamente e la necessità di ripartire le candidature in modo equilibrato tra i partiti della coalizione ha determinato qualche frizione e molta tattica nella destra toscana. Il candidato presidente non è ancora ufficiale, ma a muoversi e a parlare da sfidante di Giani è Alessandro Tomasi, 46 anni, sindaco di Pistoia dal 2017, espressione di Fratelli d’Italia, di cui è coordinatore regionale.
L’impressione è che Meloni voglia per davvero espugnare la roccaforte toscana del centrosinistra con una candidatura molto più credibile e autorevole di quella della salviniana Susanna Ceccardi che, nonostante i limiti evidenti della sua proposta politica, 5 anni fa portò il centrosinistra a vincere con soli 8 punti di distacco, il minimo della storia delle regionali toscane.
Accomunato al centrosinistra sull’idea della società regionale di luce, gas e acqua da quotare in Borsa – Tomasi negli anni scorsi si è fatto carico di una interlocuzione con i sindaci della sua compagine che amministrano capoluoghi di provincia come Pisa, Siena, Arezzo, Grosseto, Massa, per costituire la multiutility – in una delle sue prime dichiarazioni elettorali, il sindaco pistoiese ha voluto marcare le distanze da Giani. “Con me – ha detto – i cittadini non mi vedranno alla sagra della polpetta. Preferisco essere ricordato per aver assicurato loro tempi più certi per raggiungere il posto di lavoro”.
Il fatto che i primi sondaggi pubblicati dai quotidiani regionali regalino una netta vittoria al ben più conosciuto presidente uscente non significa che l’esito elettorale sia già scritto.
(Davide Tondani)