
Martedì 4 febbraio il can. Clemente Sergio Simoncelli ha tagliato il traguardo dei 90 anni. Nato a Serravalle, è stato ordinato sacerdote nel giugno 1960

Decano anagrafico del presbiterio diocesano, uomo di straordinaria fede e dalle riflessioni sempre ben approfondite, appassionato di liturgia ma anche autentico testimone del Concilio. Martedì 4 febbraio il can. Clemente Sergio Simoncelli, per tutti don Sergio, ha tagliato il traguardo delle 90 candeline.
La sua è la storia di tanti nostri parroci che, tra le condizioni di vita precarie di un’Italia alle prese con le conseguenze della seconda guerra mondiale, ha maturato una vocazione sincera rispondendo il suo “Eccomi” alla chiamata del Signore.
Una chiamata ricevuta fin da piccolo nel suo paese, Serravalle di Filattiera, raffinata con lo studio in Seminario a Pontremoli e plasmata dallo Spirito Santo con il dono dell’ordinazione sacerdotale, nel giugno di 65 anni fa.
Pellegrino dalla parrocchia più alta della diocesi alle valli parmensi per poi rientrare in Lunigiana, don Sergio si è sempre distinto per il suo tratto discreto, per il suo carattere deciso, per la sua presenza costante alla vita delle comunità affidategli, per la passione con cui ha organizzato tante celebrazioni importanti e soprattutto per essere un parroco non “di tante parole” ma di fatti concreti.
Non si può poi parlare di lui senza ricordare il suo incarico di Cancelliere vescovile presso la Curia di Massa, il compito di cappellano del nosocomio cittadino di Pontremoli (che ancora svolge) e il servizio come Canonico Penitenziere della Concattedrale (che lo ha portato a divenire padre spirituale per molte persone).
Tutto quanto adempiuto da don Sergio è stato sempre fatto con grande diligenza e nella certezza che è il Signore che invia a “farsi prossimi” alle necessità di tanti fratelli. E proprio nello spirito di questa missione lo vediamo ancora oggi, seppur ormai un pochino affaticato dalle “primavere”, mentre compie quotidianamente il giro dei reparti dell’ospedale per portare ai pazienti quel conforto e quella vicinanza che rende presente la Chiesa in ogni momento della nostra vita.
Con quello stesso spirito, in oltre 60 anni di vita sacerdotale, non ha mai fatto mancare la sua vicinanza anche agli anziani delle parrocchie che ha servito, dove si è contraddistinto per essere un autentico “buon pastore”.
A lui la redazione del Corriere Apuano si stringe con affetto augurando “ad multos annos”, certi che non farà mai mancare la sua presenza e la sua attenzione a tutto il territorio pontremolese.
Fabio Venturini