Viviana Lorenzini, la signora delle orchidee
“Lo scrigno di nebbia” a Barbarasco
Viviana Lorenzini nella sua serra a Barbarasco
Viviana Lorenzini nella sua serra a Barbarasco

Si fa presto a dire orchidee, ma il modo migliore per cominciare ad avvicinarsi davvero a questo straordinario universo è incontrare Viviana Lorenzini che nella sua casa di Barbarasco ha organizzato un’attività caratterizzata da tanta passione e un grandissimo impegno.

Viviana Lorenzini nella sua serra a Barbarasco
Viviana Lorenzini nella sua serra a Barbarasco

È “Lo scrigno di nebbia”: all’interno ci sono orchidee rare e specie botaniche che Viviana coltiva da molti anni. Non solo: le cerca in giro per il mondo, in quella fascia climatica subequatoriale dove la natura esplode ancora di una rigogliosità vera, fatta da colori reali, non “costruiti” in vivaio o laboratorio, così diversi dagli ibridi che troviamo esposti nei nostri mercati.

Farli arrivare a Barbarasco non è facile: paesi come Brasile e Costa Rica, ma anche il Madagascar se le tengono strette; per questo Viviana sa di avere un piccolo, grande privilegio. Frutto di una passione che nel tempo è diventata lavoro, anche se ogni volta che il corriere suona alla porta per ritirare “una botanica” e procedere alla spedizione ad un collezionista tedesco o ad un commerciante olandese se ne separa sempre con una certa ritrosia.

Nella sua serra si prende cura di cinquemila “botaniche” e ha richieste da mezza Europa
Stanhopea tigrina var. nigroviolacea (loscrignodinebbia.com)
Stanhopea tigrina var. nigroviolacea (loscrignodinebbia.com)

Nella sua serra domestica conserva, cura e fa crescere circa cinquemila piante di orchidee, in gran parte piccole o piccolissime, molte “abbracciate” a pezzi di legno o di sughero, le “zattere” sulle quali vivono e prosperano, in un ambiente dove l’umidità supera il 90%. Un piccolo angolo tropicale in Lunigiana. Siamo lontani dal mondo delle orchidee che occhieggiano dagli scaffali dei negozi: qui nella serra di Viviana serve pazienza per vedere una fioritura, alcune sono così capricciose da farsi aspettare anche anni per regalare poi forme e colori indimenticabili ma così effimeri da essere destinati a spegnersi a volte nel giro di poche ore!

“La mia scelta fin da subito è stata quella di andare all’origine – spiega Viviana che da 25 anni vive a Barbarasco – lontana dagli ibridi che vediamo in commercio”. Un fascino che arriva da lontano, perché le orchidee sono piante antichissime, già presenti in alcune zone del nostro pianeta prima della deriva dei continenti, con un patrimonio genetico complesso e articolato, come bene si può intuire da una fioritura che rapisce lo sguardo. E rapiti sono stati anche i tanti presenti alla conferenza tenuta a Pontremoli all’Università delle Tre Età dalla “signora delle orchidee”. Sudamerica, Sudest asiatico e Madagascar le aree a maggior diffusione, ciascuna con le sue specificità, ogni Paese gelosissimo di un patrimonio unico al monto.

Un viaggio in Brasile alla “conquista” di nuovi esemplari
Dendrobium jenkinsii (loscrignodinebbia.com)
Dendrobium jenkinsii (loscrignodinebbia.com)

Emozionante il viaggio in Brasile che Viviana ha compiuto un paio di anni fa, dove quello che lei cura in serra si può vedere spontaneo in natura. Contatti necessari, indispensabili per cercare di “conquistare” esemplari spesso protetti. Perché anche nel mondo vegetale ci sono specie a rischio e tra queste anche molte orchidee.

Impossibile non andare con il pensiero alle orchidee spontanee del nostro Appennino: ne esistono decine e decine di varietà, tutte diverse, così particolari, magari piccole, ma che rappresentano un patrimonio da conservare con cura e responsabilità. E ora da guardare magari con occhi diversi, magari sotto la guida esperta e appassionata di Viviana che con le sue conferenze e la sua serra, che attende una soluzione per essere ingrandita, rappresenta una risorsa preziosa per tutto il territorio.

Paolo Bissoli