Attraversare l’Antartide in sella ad una bicicletta

A Filattiera, nel Centro Didattico di Sorano, Omar Di Felice ha raccontato la sua impresa

“Da bambino mi chiedevo, perchè nessuno vive in Antartide? Credo che quella domanda sia stata la prima molla che ha fatto scattare in me la scintilla di questa sfida”. Così Omar di Felice, giovane ciclista appassionato di esplorazione ha raccontato il numeroso presente al centro didattico di Filattiera, la storia di questa sua straordinaria impresa che lo ha visto attraversare l’Antartide con il solo supporto della sua fedele “due ruote”.
Di Felice è cresciuto sognando un luogo, l’Antartide, che non sapeva come fosse fatto, ha imparato a conoscerlo attraverso i libri e ogni altra forma di testimonianza diretta o indiretta. Da adulto, ha capito che sarebbe potuto diventare un obiettivo vero e proprio. Ne ha vissuto l’illusione nella sua forma più crudele. Poi ha avuto la forza di rialzarsi, e ripercorrere il lungo cammino che porta un sogno a diventare realtà.
Tutto questo in compagnia della bicicletta perchè come ha raccontato a Serena Olivieri, che ha intavolato con lui una piacevole discussione partendo dallo spunto offerto dal libro di De Felice (“La mia Antartide – Viaggio (attraverso me stesso) nel luogo più estremo del Pianeta”), “per me la bicicletta è la compagnia di una vita. Ne sono salito sopra a 13 anni e praticamente non ne sono più sceso, anche nei luoghi teoricamente non adatti. Quindi per me esplorazione e bicicletta è un connubio indissolubile”.
Di Felice ha quindi raccontato l’evoluzione del suo percorso che lo ho portato dapprima a specializzarsi nell’attività di Ultracycling e in particolare in solitaria e senza auto di supporto. Poi nel 2022 tutto sembra pronto per la grande impresa, il sogno che si realizza, partenza per l’Antartide ma tutto si interrompe a metà strada “quando tenti un’impresa del genere tutto deve essere perfetto. Non solo il fisico, ma anche la testa, Ed invece durante una telefonata con il satellitare ho percepito che c’era qualcosa a casa in Italia che non andava. E ho capito, la mattina dopo, che dovevo tornare indietro perchè ho rischiato di bruciare la mia tenda. Era il sogno che non avevo la giusta concentrazione”.
Dopo questo fallimento, DI Felice ha bisogno di due cose apparentemente incompatibili, di solitudine e di un abbraccio umano.  Che riesce a ritrovare in un viaggio in India. Nel 2023, dopo aver concluso la Transamerica, attraversando il continente da est ad ovest, sente che è il momento di riprovare l’esperienza dell’Antartide.
Per 48 giorni, tra temperature polari che sfioravano i -25°C e venti catabatici impetuosi, Omar ha vissuto una solitudine assoluta, senza alcun supporto esterno. Nei 716,5 chilometri percorsi tutti rigorosamente in sella alla sua bicicletta, Omar ha esplorato il luogo più estremo e isolato del Pianeta.
“In quei giorni ho vissuto, senza nessuna forma di supporto o assistenza, l’esperienza più incredibile della mia vita, realizzando il mio sogno più grande ma, soprattutto, capendo ciò che l’Antartide mi ha lasciato dentro. Che i sogni vanno seguiti fino in fondo. Non sempre si potranno realizzare ma l’importante è fare il massimo per trasformali in realtà”.

(r.s.)