Iniziative per celebrare Pietro Ferrari

Era nato 150 anni fa. Nel 1927 usciva il suo volume “Castelli di Lunigiana”

La copertina del libro “Castelli di Lunigiana” pubblicato nel 1927

Cento anni dopo la pubblicazione del volume Castelli di Lunigiana di Pietro Ferrari si è aperto il 7 dicembre alle Stanze del Teatro della Rosa la prima operazione celebrativa in programma.
Lo storico Valdo Spini ha ricordato che con fondi stanziati dall’Europa per le zone periferiche 40 anni fa la Regione Toscana e la Comunità Montana avviarono con successo il recupero di tante costruzioni fortificate mentre si rimettevano in cammino i pellegrini della via Francigena. Fu operazione vincente che coinvolse anche il castello del Piagnaro, fatto sede anche del Museo delle statue-stele.
Ha parlato anche del progetto Limes che coinvolge Lunigiana, Garfagnana, Val di Magra ligure e la costa per una collaborazione turistica.
Al tema dei castelli ci porta Pietro Ferrari, che nel 1927, quando aveva cinquanta anni, pubblicò con Capanna tipografo a Pontremoli il libro che illustra 59 castelli del nostro territorio. Ne hanno parlato Giuseppe Benelli ed Eliana Vecchi ricordando i contributi di ricerca storiografica e archeologica dati dal Generale Pietro Ferrari; molti furono pubblicati sul Giornale storico della Lunigiana fondato nel 1909; vi fu divulgata la nota epigrafe detta di Leodegar. Tanti gli studi fatti dal medico filattierese.

Il castello di Lusuolo nel territorio comunale di Mulazzo (Foto LunigianaWorld)

Molto ricco di notizie e da citare La chiesa e il convento di San Franceco di Pontrenoli, pubblicato a puntate sul Corriere Apuano nel 1925/26 e nel 1927 edito in volume dalla tipografia Rossetti di Giuseppe Bertocchi, ristampato nel 1974 da Pietro Rosi di Mulazzo appassionato di studi storici e con presentazione e indici analitici di Vasco Bianchi.
Ferrari curò nel 1939 una Mostra di arte sacra con esposte opere di famiglie nobili del territorio. Nel volume sui castelli, edito da Cavanna a cura di E. Bassani, che lo ristampò nel 1963, precede un saggio di 140 pagine in cui Ferrari segue con un cumulo erudito di notizie la storia di famiglie nobili pontremolesi e sui Malaspina.
Si passa poi alle schede su 59 castelli con attenzione anche a elementi paesaggisti. In bianco e nero le foto rendono la corrosione portata dal tempo, alcuni ridotti veramente a pochi sassi.

Una delle torri del castello di Bibola

L’interesse per i castelli fu anche di Cesare Augusto Ambrosi che nel 1978 creò una loro mappatura proseguita da Nicola Gallo. Iniziava in Lunigiana l’archeologia castrense medioevale. Emanuele Bertocchi ha dato rilievo al ruolo di valorizzazione culturale, turistica ed economica portato dell’Istituto dei castelli di Lunigiana nato nel 1969, il suo primo impegno fu sul castello di Massa; organizza con altre associazioni il Festival Mutamenti e Serate lunigianesi.
Il progetto per l’arco di tre anni è stato esposto da Stefano Calabretta nelle linee guida, vuol celebrare i 150 anni dalla nascita di Pietro Ferrari e il centenario del suo volume. Nicola Gallo, attuale direttore del Museo del Piagnaro, ha parlato con professionalità tecnica della storia più recente dei castelli della Lunigiana.

(Paola Bianchi)