Custodia di Terra Santa: rendere vive le pietre perché parlino al cuore

Quell’incontro fra San Francesco e il sultano d’Egitto, Melek el Kamel avvenuto tra il 1219 e il 1220.
Dal 1906 al 1914 fu custode di Terra Santa mons. Roberto Razzoli da Villafranca.

Frati della Custodia di Terra Santa (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I frati non solo sono stati i ‘guardiani’ delle pietre e dei luoghi, al fine di preservarne il valore, ma la loro missione è stata anche quella di rendere vive quelle pietre, fare in modo che esse parlino al cuore e alla mente di tutti coloro che intraprendono il pellegrinaggio di Terra Santa, per arrivare a vedere le ‘semplici pietre’ come ‘pietre amate’ attraverso la fede”. Questo si legge nella pagina internet della Custodia di Terra Santa.
I frati di cui si parla appartengono all’ordine dei Frati Minori di S. Francesco. È noto l’incontro avvenuto tra San Francesco e il sultano d’Egitto, Melek el Kamel tra il 1219 e il 1220. Ma già in Palestina erano presenti i frati in seguito alla costituzione della provincia d’Oltremare o di Siria costituita durante il Capitolo Generale della Porziuncola. In un primo momento essa comprendeva tutti i Paesi del Medio Oriente, dall’Egitto alla Grecia.
Da allora, sono oltre 800 anni, la presenza dell’ordine dei Frati Minori è stata costante. Come si sa la storia del Medio Oriente è piuttosto complicata e per nulla tranquilla per cui molti sono i martiri della fede. In seguito l’attenzione si rivolse soprattutto ai luoghi di Gesù ed oggi comprende Israele, Siria, Giordania, Libano e Rodi. Fin dall’inizio la presenza dei frati si caratterizzò nella “custodia” dei Luoghi Santi abitati dalla presenza del Figlio di Dio.
Sono presenti al Santo Sepolcro a Gerusalemme e nella basilica della Natività a Betlemme insieme ad altre chiese cristiane, ma svolgono la loro attività pastorale soprattutto nei tanti luoghi importanti della vita di Gesù: Nazaret, Cana, Cafarnao, Getsemani, Tabor, Tabgha, Magdala…

Gerusalemme, basilica del Santo Sepolcro (Foto Custodia Terra Santa)

La Terra Santa è un incrocio di culture, di popoli, di religioni per cui l’impegno della Custodia ha un grande rilievo nel dialogo interreligioso, fondamentale in un mondo così conflittuale. Accanto alla pastorale normale di ogni parrocchia con accoglienza e assistenza dei gruppi di pellegrini, la presenza si connota anche per altri due aspetti: il sociale e lo Studium Biblico Franciscanum, istituzione scientifica per la ricerca e l’insegnamento accademico della Sacra Scrittura e dell’archeologia dei paesi biblici.
La Custodia di Terra Santa è al fianco della popolazione locale in ogni momento, specialmente nei momenti di difficoltà causati da conflitti armati o da povertà. L’aiuto si concretizza attraverso distribuzione di pacchi alimentari, medicinali, interventi a sostegno di educazione e sviluppo dei giovani, sostegno spirituale e psicologico.
noltre assiste profughi e rifugiati in diversi Paesi, fornendo loro vestiario, medicine, pacchi alimentari, con un occhio particolare per i minori non accompagnati. Lo Studium Biblicum Franciscanum è un’istituzione scientifica per la ricerca e l’insegnamento accademico della Sacra Scrittura e dell’archeologia biblica. Dal matrimonio tra Scrittura e archeologia sono nati frutti straordinari.
Se oggi si può camminare sui passi di Gesù e nei luoghi da Lui frequentati si deve a frati archeologi tra cui Bellarmino Bagatti, P. Virgilio Corbo, P. Michele Piccirillo. Ad essi si deve se quelle pietre sono diventate vive e oggi possono parlare al cuore dei pellegrini. Per la cronaca si può ricordare che dal 1906 al 1914 fu custode di Terra Santa mons. Roberto Razzoli da Villafranca.

Giovanni Barbieri