
Grazie all’eccezionale lavoro della restauratrice pontremolese Anna Triani e del suo staff

Con una solenne cerimonia introdotta dall’Arcivescovo di Pisa, Mons. Giovanni Paolo Benotto, è stato presentato ad un folto pubblico nella sala convegni dell’Arcivescovado del capoluogo toscano, una tavola della seconda metà del Cinquecento raffigurante la “Virgo Lactans in sacra conversazione con San Pietro e San Paolo”, riportato all’antico splendore dopo un oneroso intervento di restauro effettuato dalla pontremolese Anna Triani assieme al suo staff e alla collaborazione scientifica della Soprintendenza ai Beni artistici e culturali di Pisa. L’opera, ascritta criticamente alla bottega pisana del Naldini, era stata danneggiata gravemente da un incendio, al punto che numerose botteghe locali di restauro si erano dichiarate indisponibili all’intervento di recupero. In effetti i danni provocati dal calore avevano compromesso molta parte del tessuto pittorico ma, come dimostrato dalla relazione fatta dalla Dott.ssa Triani, un paziente lavoro di recupero ha permesso di ripristinare i colori originali per riproporli nella loro integrità, grazie ad una accurata ricostruzione che permette oggi di leggere il dipinto in tutta la sua maestosità.
L’intervento, finanziato dalla Fondazione Pisa e dalla Soprintendenza, è stato seguito nei diversi momenti per fare in modo che il risultato finale fosse all’altezza delle attese, per cui, nella cerimonia, sono stati espressi tutti i sensi della corale soddisfazione per potere oggi potere ancora ammirare un capolavoro che meritava per i suoi significati di non essere perduto. Esso propone, infatti, una stupenda Virgo Lactans, di delicatissima fattura, in una delle versioni meno diffuse, affiancata dai due Apostoli più noti, a evidenziare una comunione di fede inusuale che prescinde dalle devozioni locali, ma identifica nella Madre del Cristo infante e nei più importanti testimoni della cristianità un punto di riferimento di grandissimo significato. La consapevolezza dell’importanza del recupero dell’opera è emerso chiaramente nei vari interventi proposti dalle autorità presenti che hanno rimarcato il valore dell’impegno profuso dal lavoro di Anna Trani e dei suoi collaboratori ad azzardare un restauro che sembrava impossibile e che invece oggi permette che potere riassaporare la bellezza di un’opera d’arte e di devozione che meritava di essere conservata per i suoi contenuti e per la sua qualità artistica. (lb)