
Nel Santuario di Panicale, territorio di Licciana Nardi.
Come spiega il parroco don Tommaso Forni, il fuoco probabilmente si è sviluppato da un lumino nella notte fra giovedì 21 e venerdì 23 novembre

È bastata un’immagine (postata sui social network) perché tutta la Lunigiana apprendesse che la bella statua della Madonna di Loreto, venerata nell’omonimo santuario a Panicale di Licciana Nardi, ha subìto una grave deturpazione.
Don Tommaso Forni, parroco dell’Unità Pastorale della Val Taverone ci racconta di come venerdì mattina 22 novembre il “sacrestano” del santuario di Panicale lo informava che la statua della Madonna di Loreto era bruciata. Giunto sul luogo don Tommaso ha constatato come la chiesa fosse piena di fuliggine con un forte odore di fumo e come le pareti, la sacrestia, i paramenti e l’intera chiesa fossero anneriti. Da qui il doloroso riscontro che, nonostante il fuoco fosse già estinto, la statua della Vergine “non era più quella di prima”.
Fortunatamente il suo stato permette ancora di renderla riconoscibile (anche se in cattive condizioni) mentre il tavolino su cui poggiava è bruciato completamente e il baldacchino (che le faceva trono) è quasi distrutto.

Don Tommaso ha telefonato ai Vigili del Fuoco, informandoli che l’incendio era estinto; i primi ad intervenire, su richiesta dei pompieri, sono stati i Carabinieri che si sono accertarti che il fatto non fosse di natura dolosa mentre i vigili del fuoco dopo i rilievi e le verifiche necessari hanno redatto un verbale dove il fatto è registrato come di natura “accidentale”.
L’ipotesi più plausibile – ci racconta don Tommaso – è che il sabato precedente sia stata accesa una candela oppure un lumino votivo o cero e sia stato messo alla base della statua. Un colpo di vento, derivante forse da uno spiffero della finestra, ha fatto il resto. Con probabilità inizialmente si è incendiato il manto della Vergine quindi sono bruciati l’effigie, il tavolino e il trono.
Di solito, ogni sabato pomeriggio, quando il santuario è aperto per la celebrazione della S. Messa e prima di chiudere l’edificio, viene controllato che non siano rimasti lumini accesi. Forse il lumino che ha provocato il fatto è rimasto un po’ “occultato”. Per fortuna non si sono incendiati il vicino confessionale in legno, le panche e l’intero edificio.
La statua della Madonna di Loreto e il suo baldacchino – realizzati in legno a Ortisei dalla ditta “Struflesser” – erano giunti a Panicale nella prima metà del ‘900 e, da allora, quell’immagine è stata punto “di riferimento e devozione” sia per gli abitanti del paese che per l’intera vallata.
In settimana, conclude don Tommaso, alcuni esperti restauratori valuteranno cosa sarà possibile recuperare della statua. Quindi ci sarà una visita da parte dei responsabili dell’ufficio Beni Culturali della diocesi, avvertiti da don Tommaso.
Fabio Venturini