
In San Caprasio un pomeriggio di approfondimento

l’assessore Tortoriello, il consigliere regionale Bugliani, Riccardo Boggi e Fabio Baroni (Foto Studio Walter Massari)
Questo scherzoso titolo per parlare delle locandine informative e delle relazioni tenute sabato 28 settembre ad Aulla su pellegrini e mercanti che per secoli dal Medioevo in poi transitarono o fecero sosta ad Aulla.
I lavori sono promossi dall’Associazione “Amici di San Caprasio” e patrocinati dal Comune. Proprio il sindaco di Aulla Roberto Valettini ha inaugurato l’iniziativa insieme a Lorella Giuli presidente dell’Associazione. La posizione geografica fa la cittadina sul Magra ormai prossimo a gettarsi in mare un incrocio dei percorsi delle piccole valli che scendono dai torrenti delle due sponde.
Fabio Baroni ha riproposto l’importanza della “via del Volto Santo” che dalla Lunigiana orientale portava a Lucca ricongiungendosi a una delle 78 “mansiones” dell’Itinerario di Sigerico di Canterbury. Scanditi nei secoli ha richiamato i rapporti con l’abbazia benedettina di San Caprasio fondata il 27 maggio 884 da Adalberto primo marchese di Tuscia.

Ha ricordato le note difficoltà di rapporti tra i vescovi di Luni-Sarzana e i monaci, abbastanza ricchi perché l’impero confermò loro protezione e riscossione dei pedaggi nei passaggi dei pellegrini. Non mancarono violenze e anche omicidi, quello dell’abate Tommaso ucciso dai Malaspina, i quali, quando tentarono l’espansione verso sud, si scontrarono col vescovo in una guerra ventennale conclusa con la pace di Castelnuovo Magra del 6 ottobre 1306 concordata e firmata per conto dei marchesi da Dante loro ospite.
Crollo del ponte di Caprigliola per alluvione, frane e la signoria personale di Castruccio detto Castracani preparano la decadenza dell’abbazia ridotta ad un solo monaco, passa ai Malaspina nel 1315 ed è loro commenda nel 1378.
L’attività di accoglienza dei pellegrini è diventata di nuovo importante, il recupero archeologico dell’abbazia romanica, le reliquie di San Capraio trasportate dall’isola di Lerins sono state raccolte nei decenni scorsi in museo e in ospizio con l’impegno solido di Riccardo Boggi: ne ha di nuovo parlato con Gianfranco Angeloni: insieme sono risaliti a 2000 anni fa affermando che c’era un lago, ritiratesi le acque, lì sorse Aulla.
I due amano Aulla e perciò la vedono meravigliosa, con la Fortezza della Brunella invincibile con le sue artiglierie, tale apparve anche allo scrittore David Lawrence.
L’archeologo Enrico Giannichedda ha ricostruito il calendario dei restauri e delle prospettive future, a partire dal 2000 con recupero dell’abside, gli scavi restituirono tombe tra cui quella che conservava i resti umani di San Caprasio.
Nel 2003 il parroco don Giovanni Perini allestisce in palazzo Centurione un ostello, via internet lo pubblicizza e nel 2023 sono arrivati a 2300 i pellegrini che hanno soggiornato A coronamento di tanta storia anche la ricostruzione del cibo offerto: il pane del pellegrino è stato preparato dallo scienziato della cucina Rolando Paganini: davvero gradevole.
Un pomeriggio di relazioni a encomio di Aulla presentato da Melania Sebastiani con vivace professionalità, chiuso con testimonianze dalla Sovrintendenza e dalla Presidenza di Associazione Europea delle vie Francigene e da Giacomo Bugliani consigliere regionale. Una lapide è stata affissa a ricordo.
Paola Bianchi