Ottobre, tempo forte per la Missione

Dal Concilio Vaticano II (1962 – 1965) si è formata, nella Chiesa, una nuova e più forte coscienza missionaria; il mese di Ottobre, ricco di colori prima di cedere il passo al grigiore dell’Inverno, ci sprona ad essere missionari, a partire dal luogo in cui viviamo o lavoriamo.
Un mese scandito da incontri e riflessioni di cui la “Giornata Missionaria Mondiale”, fissata , quest’anno per il 20 ottobre, costituisce il punto culminante dell’iter.
“Andate e invitate al banchetto tutti…”(Mt. 22,9) è il versetto del Vangelo da cui trae spunto Papa Francesco per il messaggio missionario universale, spingendoci ad essere “Chiesa in uscita” per dare a tutti la possibilità di partecipare al grande banchetto, annunziato dal profeta Isaia ( Is. 25,6). La Chiesa di Cristo è stata, e sarà, sempre aperta a nuovi orizzonti geografici, sociali, esistenziali… verso luoghi e situazioni di confine.
Essere missionari ai giorni nostri significa, infatti, andare ai crocicchi delle strade per incontrare ogni tipo di persona portando parole di conforto, accoglienza, solidarietà, speranza… Tutti gli uomini hanno il diritto di sentirsi invitati all’incontro con il Signore.
La missione si fa insieme, in comunione con la Chiesa in quanto il missionario non va a mostrare le sue capacità, o qualità persuasive, ma condivide la gioia di annunciare la “Lieta Novella”, come fecero i primi apostoli.
La testimonianza di vita e l’annuncio del Vangelo vanno insieme. L’una serve all’altro. Sono i due polmoni con cui deve respirare ogni comunità cristiana per essere davvero incisiva, in ogni ambito.
Una responsabilità sorretta dalla grazia, dalla forza e dalla sapienza dello Spirito Santo. Doni che hanno sostenuto, e ancora, anche i missionari lunigianesi che continuano a spendere la loro vita ad ogni latitudine con gioia, magnanimità, tenerezza… per ridare dignità ai fratelli vittime delle troppe ingiustizie del mondo.
Il mese missionario si pone alla vigilia del Giubileo Ordinario del 2025, che avrà come tema “La Speranza”. Ed allora ottobre 2024 si presenta come preludio, con la determinazione di rinverdire il nostro Battesimo, spesso, relegato ad una data lontana, fissata in una sbiadita fotografia.
La preghiera e l’Eucarestia, rimarca il Santo Padre, ci rendono pellegrini di speranza. In cammino verso la vita eterna, il Banchetto nuziale preparato da Dio per tutti i suoi figli. Gesù dà, al nostro vivere, un dinamismo nuovo, ma urge reimparare la grammatica del Cristianesimo. Per essere, nel mondo, missionari credibili, coerenti, convinti.
Alessandro Manzoni diceva che “la vita, immenso dono, non è destinata ad essere un peso per molti ed una festa per alcuni”, per cui siamo, come battezzati, inviati non per “fare” la missione, ma per viverla. Ogni giorno. Pur con limiti e difetti, affidandoci al “vento” dello Spirito Santo.

Ivana Fornesi