
Il villafranchese Fiorenzo Simonelli e il progetto di sviluppo scuola-falegnameria-accoglienza

Una scuola con 137 allievi, una falegnameria alla quale non mancano gli ordini, un servizio di accoglienza per ragazzi per così dire “problematici”; una realtà che non è in Lunigiana, bensì in quello sterminato angolo del sud del mondo che è l’Africa equatoriale. Eppure qui c’è un pezzetto della nostra terra che si impegna ogni giorno per migliorare una situazione davvero difficile, così lontana dai nostri standard occidentali. Fiorenzo Simonelli da alcuni anni ha lasciato la sua Villafranca per farsi volontario in Camerun con l’Associazione “Papa Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi: prima al fianco di Mauro Cavicchioli nelle carceri del Paese, poi passato a collaborare con padre Adriano Armani, missionario saveriano della provincia di Bergamo, al progetto di sviluppo della falegnameria avviata ormai una ventina di anni fa e farne occasione per formare a un mestiere e offrire un futuro a tanti giovani. Qui Simonelli è impegnato ogni giorno per far crescere un progetto straordinario, che ha voluto chiamare Laudato Si’, un piccolo mondo falegnameria-scuola-accoglienza che si propone come modello da imitare, anche se i problemi non mancano.
“Nella falegnameria lavorano 45 operai e 9 apprendisti e più di un terzo di loro sono portatori di handicap fisici – ci spiega “a distanza” – tutti si impegnano e l’attività ha grande successo, da qui escono prodotti di grande qualità, gli ordini non mancano davvero, ma la grave crisi economica del Paese incrina la stabilità del fatturato, spesso i pagamenti non arrivano a saldare nemmeno il 50% fissato per legge. Inoltre è spesso difficile procurarsi anche il legno, che va invece pagato in contanti alla consegna”.

Eppure non ci scoraggia, anzi ci si impegna nel presente e si guarda al domani con fiducia. “Noi confidiamo nel futuro perché il lavoro non manca e per le belle notizie che riguardano la scuola dove studia un totale di 137 allievi”. Un risultato straordinario: ai sei corsi dell’anno passato (falegnameria, muratura, meccanica auto, elettricità, cucito, applicazioni tecniche) se ne sono aggiunti ora altri due (agronomia e coltivazione bio, camerieri) più uno di religione. “Ai diplomati camerieri garantiamo già un fine settimana di apprendistato in una pizzeria e gelateria aperta da qualche mese a Bafoussam da un camerunese che ha lavorato in Italia nel settore – racconta ancora Fiorenzo Simonelli – e che produce gelati buonissimi con attrezzature italiane prodotte nel bresciano”. E il corso di religione? “Questa viene da una proposta dei Padri Saveriani colleghi di padre Adriano: sarebbe meglio parlare di un corso di approfondimento alla spiritualità, visto che ci sono allievi anche di altre confessioni e musulmani…” Per tornare ai numeri, Simonelli spiega ancora che “nella scuola ci confortano soprattutto le nuove iscrizioni al primo anno: una sessantina dul totale di 137, di cui venti sono le ragazze per il corso di cucito: l’anno scorso erano appena sei!” Con così tante iscrizioni la scuola ha bisogno di nuovi spazi: “Nonostante la generosità di tanti amici non sono riuscito a tornare dall’Italia con tutto il denaro necessario per completare delle aule di cui avremmo bisogno, ma spero che per la consegna dei diplomi, l’anno prossimo, avremo le due aule e anche la recinzione intorno alla scuola, necessaria perché spesso subiamo furti di materiale scolastico”.
E poi c’è l’accoglienza per ragazzi problematici. Si tratta di una quindicina di giovani usciti dal carcere e portatori di handicap: un’attività che procede senza particolari problemi e che coinvolge anche un autistico e due con sindrome Down: “nessuno è abbandonato e tutti sono seguiti per l’intero corso della giornata – specifica Fiorenzo Simonelli – c’è un posto per ciascuno: in cucina, nei campi o in falegnameria e qualcuno riesce anche a frequentare lezioni per imparare un mestiere a scuola”.

E l’attività agricola nei campi? “Quest’anno – spiega – abbiamo puntato sui fagioli che offrono proteine vegetali molto preziose visto che qui la carne non abbonda. Il raccolto è previsto tra poche settimane. Inoltre coltiviamo anche un po’ di patate e di arachidi, alleviamo anatre in abbondanza e qualche gallina per le uova anche se per ora non riusciamo a sviluppare un allevamento intensivo”. Il quadro positivo che viene disegnato non deve tuttavia nascondere le difficoltà e le fatiche di ogni giorno: “è vero – conclude – ma sono soddisfatto della crescita complessiva di questa esperienza. A fine novembre l’Ambasciatore Italiano tornerà a trovarci per verificare se lo stesso è ancora ‘provocatorio’ e suggestivo come già ebbe a dirci. Inoltre fa davvero piacere sapere che tanti amici si stanno appassionando nel restarci vicini, in molti modi diversi, come nel caso del Gruppo Rosario creato dall’amico di vita Fabrizio Ghironi che ci assicura preghiere e contributi costanti dai suoi membri”. Già, perché quel pezzo di Africa conta anche sulla generosità della Lunigiana. E la scorsa settimana da Pontremoli sono partiti tre pacchi con circa mezzo quintale di materiale.
Chi volesse contribuire ad un progetto così straordinario può utilizzare il conto corrente bancario dell’Associazione Web Solidale Onlus, Iban IT95CO538753700000003745216, causale: “Progetto Laudato Si CAJED Bafoussam – P. Adriano Armati”.
p. biss.