L’improvvisa scomparsa di Silvio Guerri, sindaco di Tresana per quindici anni

Ha suscitato vasta eco e grande cordoglio la scomparsa, improvvisa, a 80 anni, del prof. Silvio Guerri, deceduto nella mattinata di domenica 1° settembre nella sua casa alla periferia di Barbarasco dove era nato nel dicembre 1943 e dove si trovava in vacanza.
Personaggio pubblico di spicco, insegnante e amministratore, sindaco di Tresana per tre legislature dal 1975 al 1990, sempre riconfermato alla guida di una giunta di sinistra imperniata sull’accordo tra PCI e PSI, quest’ultimo suo partito di riferimento. Insegnante di italiano, latino e greco, per lavoro si era trasferito a Lugano dove ha svolto tutta la sua carriera scolastica e dove ha cresciuto la famiglia con la moglie Gloria e i tre figli.
La distanza non gli aveva impedito di svolgere con passione e competenza il mandato di primo cittadino del Comune lunigianese: quasi ogni fine settimana, infatti, conciliando gli impegni dell’insegnamento, rientrava a Barbarasco per adempiere al mandato di sindaco, sempre svolto con passione.
Con la pensione i suoi rientri si erano fatti più frequenti e più lunghi e anche quest’anno aveva trascorso in Lunigiana gran parte dell’estate. Nella sua lunga carriera di insegnante aveva pubblicato saggi e articoli e, più di recente, si era dedicato anche agli studi locali; tra i suoi lavori da segnalare il “Dizionario della parlata di Barbarasco” pubblicato nel 2006 dall’editore Tarantola di Brescia.
“Uomo di grandi ideali, capacità amministrative e intellettuali, sapeva dialogare con tutti con grande empatia” è stato il ricordo e il saluto dell’attuale sindaco di Tresana, Matteo Mastrini. Lo ha voluto salutare con affetto e trasporto anche Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, che lo aveva avuto quale insegnante nel liceo di Lugano.
Martedì 3 settembre la salma è stata esposta a Barbarasco nella sala consiliare del Comune e, nel pomeriggio, sono stati celebrati i funerali nella chiesa parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta.
Alla moglie Gloria ai figli e nipoti le condoglianze della Redazione del Corriere Apuano.

(p. biss.)