
Presentato a Fivizzano il Rapporto Economia Lunigiana della Camera di Commercio. Permangono le difficoltà strutturali di sempre ma emergono segnali di cambiamento e voglia di cogliere nuove opportunità. In aumento le attività ricettive, in difficoltà il commercio.

è una Lunigiana in evoluzione e cerca di cogliere opportunità, quella ritratta dal rapporto economico ad essa dedicato dalla Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest e presentato l’8 agosto a Fivizzano. Davanti ad un pubblico di amministratori, rappresentanti di categoria e semplici cittadini, il rapporto ha offerto una panoramica delle principali tendenze e dinamiche che caratterizzano il territorio. È una transizione verso orizzonti non definiti, quella emersa dalla ricerca, in cui settori come l’agricoltura, il turismo e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali mostrano, seppur in un contesto talvolta non buono, segnali di mutamenti interessanti. E’ il caso del settore agricolo: tra il 2010 e il 2020, secondo il rapporto, il numero di aziende agricole e la superficie agricola utilizzata (sau) si sono dimezzati e nel 2023 il numero delle imprese agricole è sceso a 734, con una riduzione del 2,8% rispetto al 2022.

Ma si registra un rinnovato interesse verso pratiche sostenibili e prodotti di qualità legati al territorio: le imprese certificate biologiche sono 11 e dal 2016 al 2023 sono aumentate del 64%, occupando il 22,2% della sau lunigianese, a testimonianza di un tessuto agricolo orientato a soddisfare le domande di un mercato sempre più esigente. Anche la forma delle imprese sta lentamente mutando, da piccole imprese famigliari all’impiego di manodopera non familiare, segnale di forme gestionali più strutturate. La diversificazione dell’attività è segnalata dalla crescita dell’agriturismo, praticato dal 53% delle aziende e dalla, mentre quasi un’impresa su 10 ha segnalato di aver svolto almeno un investimento innovativo nel triennio 2018-2020. A completamento della filiera, il rapporto segnala l’aumento delle industrie alimentari (91 attività a fine 2023), a conferma dell’ascesa delle produzioni agroalimentari del territorio. Indicatori di sviluppo arrivano anche dal settore ricettivo: in Lunigiana sono presenti 241 attività alberghiere ed extralberghiere per un’offerta complessiva di 3.300 posti letto, oltre a 500 alloggi riferibili a locazioni turistiche, la maggioranza delle quali a carattere non imprenditoriale. Il 2023 ha visto un incremento del 6% degli arrivi e del 5% delle presenze, a testimonianza della crescente importanza delle strutture di accoglienza. Tracce di cambiamento si riscontra anche nella dinamica delle imprese, diminuite nel 2023 dello 0,6% rispetto all’anno precedente, ma con un aumento delle società e una riduzione delle ditte individuali, evidenza di una evoluzione verso forme imprenditoriali più articolate e solide. La maggiore riduzione delle imprese si registra nel commercio (-1,9%), nell’agricoltura (-2,8%) e nel manifatturiero (-2,2%), mentre tiene il settore delle costruzioni, (+1,1%) e quello di alloggi e ristorazione (+1%). All’interno del settore del commercio si riscontrano i maggiori problemi. In difficolta il dettaglio alimentare (7,8% di esercizi in meno), ma anche la distribuzione non specializzata (supermercati, discount, etc.) ha subito una flessione significativa (-2,6%). Il commercio non alimentare ha registrato un -2,5%. Le attività di somministrazione sono invece rimaste sui livelli del 2022 (514 unità, +0,2%), con una diminuzione dei bar e un aumento dei ristoranti: dinamiche che riflettono un commercio ed una ristorazione che si adattano alle esigenze del turismo. La panoramica illustrata dai ricercatori camerali può riassumersi nei dati occupazionali.
La Lunigiana conta 20.440 persone occupate, l’1,1% in più rispetto al 2022, grazie soprattutto alla crescita dei lavoratori stranieri (+4,4%) ma anche degli italiani (+0,9%). Le statistiche non permettono di comprendere quanti sono i lunigianesi occupati al di fuori del comprensorio, ma forniscono altre informazioni significative: per esempio che gli under 30 rappresentano appena il 15% dei lavoratori dipendenti lunigianesi e che i settori turistico e commerciale sono i più attrattivi per i giovani. La “miniera” di dati forniti dal rapporto fotografa un territorio alle prese con le sue difficoltà strutturali – la prima delle quali è l’invecchiamento: Istat prevede che nel periodo 2022-2041 la popolazione lunigianese si ridurrà di un ulteriore 13,1%, con un forte decremento delle fasce di età lavorativa (15-64 anni). Al contempo, però, la Lunigiana mostra segnali di adattamento e tentativi di cogliere opportunità offerte dai cambiamenti del nostro tempo: elementi positivi che una buona “cabina di regia” potrebbe trasformare in significativi percorsi di sviluppo.
(Davide Tondani)
Il rapporto nella sua versione integrale e le diapositive della presentazione dell’8 agosto a Fivizzano sono disponibili al sito https://www.isr-ms.it/2024-08-08-rapporto-lunigiana-2024/