

Lo studio degli insediamenti della Liguria orientale e della Lunigiana tra il tardo impero e l’epoca bizantina mostra un incremento dei siti, grazie all’analisi e al confronto di alcune fonti tardo antiche, come la Tabula peutingeriana e la Cosmografia dell’Anonimo ravennate. Nel costituirsi del confine orientale della Liguria Maritima Italorum tra la fine del VI e l’inizio del VII secolo, la rotta tirrenica acquisì maggior rilievo nella strategia difensiva bizantina, che come è noto era basata su un modello talassocratico, che vede la dimensione marittima in primo piano come elemento unificatore di una politica di dominio in aree differenziate.
Le fonti antiche mostrano un aumento degli insediamenti sia lungo la valle del Magra, sia lungo la costa ligure, ma il perno del sistema difensivo rimase Luni, un punto strategico grazie al suo porto.
Dopo la sconfitta di Baduario nel 576 cambiò la strategia generale e invece di utilizzare grandi unità militari, anche in base alle nuove dottrine di difesa come lo Strategikon del basileus Maurizio, che teorizzava l’economia della forza, si utilizzarono piccole unità mobili, tra l’altro molto adatte al territorio montuoso e vallivo della Liguria marittima e della attuale Lunigiana.
La fortificazione di Zignago, inoltre, ci fa pensare che essa più che una postazione difensiva, avesse una funzione di avvistamento e segnalazione, in quanto posta sul percorso che dal crinale appenninico, dall’area dei passi del Bratello e Borgallo conduce agilmente nella valle del Vara. Essa è anche in contatto visivo con monte S. Nicolao, cima del sistema montuoso a ridosso della costa tra Levanto e Sestri Levante e punto di controllo dell’attuale passo del Bracco, in Alpe pennino, in prossimità del quale passava la via Emilia Scauri, che da Luni conduceva verso Genova.
Un punto nevralgico dunque, tramite cui, constata la necessità, potevano essere richiesti (con i sistemi di segnalazione visiva) contingenti militari di difesa. Tale sistema è documentato in altre aree del dominio bizantino, per cui gli elementi in nostro possesso ci permettono di ipotizzare che dai piccoli approdi sulla costa, che si moltiplicavano parallelamente agli insediamenti, sbarcassero gruppi di soldati che tramite percorsi verticali che dalla costa giungevano verso l’interno, per garantire la difesa limitanea.
La nascita dei percorsi verticali, dal mare verso l’interno, ancora presenti oggi, hanno probabilmente origine nel periodo bizantino. In questo contesto è possibile anticipare alla fine del VI secolo il formarsi di piccoli insediamenti costieri che l’Anonimo ravennate indica in Rubra, Bulnetia, Cebula e Cornelia, che anticipano di qualche secolo, rispetto alle teorie sinora accettate, la nascita di alcuni borghi della Riviera di Levante e delle Cinque Terre, come Vernazza, Montale di Levanto, Corniglia e forse Monterosso.
(Pierluigi Castagneto)