
Nel 1854 protesse la popolazione dal colera. Numerosi anniversari in parrocchia
Molteplici anniversari sono stati al centro dei festeggiamenti svoltisi nella parrocchia di San Martino in Albiano Magra onorando la Madonna della Salute. Sono trascorsi 170 anni da quando la Madonna protesse la popolazione dal contagio del colera che mieteva vittime nei paesi circostanti; 80 anni da quando il parroco don Pietro Corsini salvò la vita a 23 parrocchiani caduti ostaggio dei nazisti; 70 anni da quando egli intronizzò la Madonna sull’attuale altar maggiore e compose in suo onore l’Apoteosi Mariana; 60 anni dalla nascita al Cielo di questo pastore buono.
Proprio in quest’ultimo anniversario, sabato 13 luglio, si sono svolte le celebrazioni più solenni, iniziate nel tardo pomeriggio con la S. Messa in suffragio di don Corsini, presieduta da don Samuele Agnesini, già parroco di Albiano Magra ed oggi parroco della Cattedrale di Massa, per poi proseguire con un rinfresco nel giardino della Croce Rossa ed infine, in serata, i Vespri e la Processione presieduti dal vescovo Fra’ Mario Vaccari.

Il tutto con la partecipazione di sacerdoti e diaconi amici, ed il servizio svolto dai ministranti della parrocchia, un bel gruppo di ragazzi di età compresa tra i cinque ed i diciotto anni, ed un coro tutto al femminile. Le confraternite di Ceparana, Piana Battolla, Ponzano Superiore e S. Stefano Magra hanno sfilato lungo le strade di Albiano unitamente all’accompagnamento musicale della Filarmonica Albianese.
Presente con il suo stendardo anche l’Apostolato della Preghiera. Le autorità sono state presenti all’intera serata.
Domenica 14 la festa è poi proseguita con la S. Messa solenne ed i Vespri con il canto del Te Deum, celebrazioni entrambe presiedute dal parroco don Fabio Arduino. In questo periodo è in corso una sottoscrizione a premi, promossa da volenterosi parrocchiani, il cui ricavato permetterà di acquistare nuovi seggi per i ministranti, completando l’opera iniziata nel presbiterio della chiesa parrocchiale.
I prossimi mesi vedranno anche un intervento di restauro resosi urgente, come avverrà anche per il fatiscente campanile.
Nei giorni precedenti la festa, diversi sacerdoti si sono susseguiti nella predicazione della novena: Padre Enrico Di Vita mdm, esorcista diocesano, don Stefano Coveri, viceparroco di Aulla, don Vito Piscitello, già viceparroco ad Albiano, don Anthony Nnadi, vicario foraneo, e don Giovanni Poggiali, docente di teologia.
“Una tradizione si forma attraverso la rilettura di un fatto, di un episodio accaduto alla comunità – spiega il parroco, don Fabio – in questo caso quella di Albiano Magra, reinterpretato riflettendo sul senso degli avvenimenti accaduti. Si sedimenta allora gradualmente come collettiva memoria da trasmettere, alle generazioni successive, quando il tempo ha sbiadito e cancellato, oltre alle persone, anche la percezione di quegli eventi. Ecco che questo evento si è ripetuto anche quest’anno, come tutti gli anni almeno a partire dal 1893, quando i documenti parrocchiali annotano ‘il porto della Madonna’, solo in seguito denominata della salute o del colera”.
Un evento importante ma, come tutti gli inizi, dai contorni incerti, come attestava il reverendo Odoardo Gigli il 18 luglio 1875 nel timore di lasciare esagerate incombenze al suo successore, timore rivelatosi infondato dato il grande successo che la festa ancora oggi riscontra.