Estate, avanti… con giudizio

L’estate, nella sua definizione di stagione calda, che aveva giusto fatto in tempo a proporre un assaggio tra il 17 e il 18, è stata guastata dalla ‘curvatura africana’ presa dall’anticiclone, fatto che ha comportato il guizzo di un promontorio di alta pressione verso l’Europa, subito seguito da correnti meridionali foriere di nubi ‘sabbiose’.
Una stratificazione grigia e compatta, dopo il bel cielo azzurro del lunedì e il turchino già più chiaro del martedì, si è distesa sui cieli e lo scirocco ha avvettato aria calda e via via più umida peggiorando il mix termo-igrometrico.
Dall’orizzonte limpido si è passati all’aerosol e infine alla riduzione della visibilità dovuta a foschia. Fortunatamente, il deposito di polveri sahariane del 19-20 è stato minimo, diversamente dall’episodio di inizio mese. La notte del 21, con minime sui 18-19°C, si è rivelata la più tiepida, mentre il giorno stesso, venerdì, le correnti di libeccio sostituitesi allo scirocco hanno recato aria più fresca.
La processione di nuvolaglia è proseguita sabato, anche se più fratta e con parziali schiarite soleggiate. Le precipitazioni dell’atteso peggioramento si sono avviate, secondo l’ora legale, la notte di domenica (alle 23,30 solari di sabato 22 è da tener presente che per le rilevazioni meteo si fa riferimento all’ora solare tutto l’anno).
Una pioggia tranquilla, senza rovesci e temporali, si è estesa a buona parte della Lunigiana recando gli apporti maggiori sui crinali appenninici. Dal mattino a sera, il giorno festivo è poi trascorso senza ulteriori precipitazioni – eccetto qualche sporadica gocciolata – e con il vento che, alle 14:30, è girato da libeccio a tramontana.
Di maggior rilievo sono state le piogge di lunedì 24 e di martedì 25, giornata nella quale le precipitazioni, anche sotto forma di temporali, che hanno risalito la vallata a intervalli da E-SE, si sono protratte anche nel pomeriggio.
Mentre dopo la pioggia della notte del 24, qualche breve pausa si era interposta alle successive mandate, soprattutto nella mattinata seguente. Intorno alle 13, poi, i rovesci accompagnati da tuoni e lampi hanno preso il sopravvento rispetto alla pioggia più autunnale e tranquilla delle ore precedenti e di lunedì. Le precipitazioni sono state accompagnate da vento intorno Nord, richiamato dalla depressione con minimo sull’alto Mar Tirreno.
Questo verso del tempo, nonostante sia la ripetizione di eventi analoghi visti tante volte nel mese di giugno, ha sorpreso molti: come mai?
Una prima spiegazione può essere che, dal 2000 in poi, salvo rare eccezioni, nella terza decade di giugno si è avuta quasi sempre una sostanziale stabilità atmosferica. Inoltre, il livello termico del mese che apre l’estate, negli ultimi trent’anni, si è alzato, in media, di circa 1,5°C rispetto al trentennio precedente: questo ha mutato la nostra sensibilità e le nostre aspettative. Quanto alla pioggia, niente di anomalo.
L’episodio, fino alle ore 14 di martedì 25, ha visto i pluviometri raccogliere, da sabato sera, 79 mm a Pontremoli-Verdeno, 73 a Villafranca-Ghiaione, 63 a Gragnola. Qualcosa meno lungo la fascia costiera, mentre in area montana e sugli crinali appenninici fin oltre 130-150 mm. Sotto i temporali pomeridiani del 25 questi apporti si sono ulteriormente incrementati.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni