Nicola Pasquini, dalla paura alla rinascita

Gli eventi di Udine e Castelfiorentino, hanno ricordato quanto accaduto nel 2011 al giocatore del Monzone

L'inaugurazione del museo sulla lunga storia calcistica del Monzone
L’inaugurazione del museo sulla lunga storia calcistica del Monzone

Il malore che ha colpito (ma sarà curabile) il giocatore della Roma Evan Ndicka, mentre stava disputando la partita contro l’Udinese, e quello che ha, purtroppo, portato alla morte il giocatore Mattia Giani del Castelfiorentino nella gara di Eccellenza contro il Lanciotto, hanno fatto rivivere negli ambienti calcistici dell’U.S.D. Monzone, ma anche al di fuori, i terribili momenti di quanto successo a Nicola Pasquini nella primavera del 2011, alla “Renella” di Montignoso, oggi “Angelo Del Freo”. Si stava disputando la partita Cinquale- Monzone, quando, a seguito di un arresto cardiaco, Nicola si è improvvisamente accasciato al suolo. Solo l’intervento tempestivo dei suoi compagni di squadra Santini e Tonelli, abilitati a praticare il massaggio cardiaco, mantenne in vita Nicola fino all’arrivo del 118, in tempi molto ristretti, essendo l’ospedale di Massa non lontano. Vi arrivò in coma ed in coma rimase molti giorni, tenendo col fiato sospeso tutto il mondo sportivo e non della provincia.

Era il 23° del primo tempo e i giocatori delle due squadre non se la sentirono più di continuare a giocare e l’arbitro ne prese atto, condividendo il gesto, come è avvenuto nella partita di Udine. La stampa nazionale ha elogiato il gesto di Udine, definendolo “un atto finalmente adulto e umano, con cui il calcio ha affrontato la grande paura”. E’ stato detto che la partita sarà finita ripartendo dal minuto della sospensione. Non avvenne così per la partita di seconda categoria Cinquale- Monzone. Gli organi federali della giustizia sportiva presero, infatti, la decisione di “dare partita persa ad entrambe le squadre, di penalizzarle di un punto in classifica, di sanzionarle con una ammenda di 300 euro ciascuna”. Ne parlarono i giornali e le televisioni nazionali, ma anche il ricorso fu respinto, non si è mai capito perché, essendo debole e fuori luogo la motivazione che non si potevano sospendere le partite nelle ultime tre gare di campionato. Forse , però, la vicenda contribuì a fare installare un defibrillatore in ogni campo. Nicola Pasquini con il tempo è uscito dal coma e si è ripreso. Peccato che non abbia potuto più giocare, perché era molto giovane (21 anni) e molto bravo, da essere nel mirino di squadre di categorie superiori. Oggi è un dirigente del Monzone, aiuto allenatore, segnalinee ufficiale, allenatore dei Pulcini.

Andreino Fabiani