
Servizio della SdS per affiancare le famiglie dei malati
Il Caffè Alzheimer sbarca in Lunigiana. Il progetto è un’occasione concreta per affiancare la famiglia di una persona con Alzheimer in un percorso di rottura dell’isolamento sociale. Le famiglie, invitate agli incontri del Caffè assieme al malato, arrivano in un ambiente accogliente e si rapportano con operatori esperti nella relazione con il malato e operatori esperti nell’ascolto dei familiari.
Presto l’esperienza arriverà anche in Lunigiana, grazie all’impegno della Società della salute, che lo promuoverà in diversi comuni lunigianesi, probabilmente in un percorso itinerante. Per conoscere meglio l’argomento è stato organizzato un incontro, dal titolo ‘Come invecchiare in forma’, promosso dalla Sds, Regione Toscana, Cooperativa sociale G. Di Vittorio e Aima Firenze. In Lunigiana ci sono tre centri Alzheimer, a Pontremoli, Villafranca e Pontremoli, aperti dalle 8 alle 18, che assistono circa 30 persone in totale. Altri servizi garantiti sono l’assistenza domiciliare, il ricovero in Rsa, il progetto Ancore: ai servizi si accede tramite il medico di base e i Punti insieme di ogni comune lunigianese. Manlio Matera, presidente Aima Firenze ha parlato nello specifico del progetto del Caffè Alzheimer, nato nel 1997 a Leida, in Olanda, grazie allo psicogeriatra olandese Bere Miesen, che lo pensò come uno spazio informale e de-istituzionalizzato per i malati e i loro familiari. “Il Caffè Alzheimer è un servizio a bassa soglia e alta capacità di contatto, è occasione di incontro e apertura nei confronti della famiglia che spesso tende a chiudersi. Si propongono attività musicali, la cura di piccoli animali, laboratori creativi, ma tutto deve essere fatto assieme”.