Gennaio 2024 sul podio dei più miti

Quando si parla di podio, nelle competizioni sportive e non solo, ci si riferisce ai primi tre classificati. Anche mesi, stagioni, annate, se messi in ordine dal più freddo al più caldo, dal più asciutto al più piovoso, dal più nuvoloso al più soleggiato ecc., a seconda dell’elemento del clima che si considera, costituiscono una classifica che viene via via aggiornata.
Ultimamente, in fatto di temperature, si battono per lo più record di mitezza in inverno e di calura d’estate, oppure ci si avvicina a posizioni da podio, appunto, come la seconda e la terza. Non ha fatto eccezione il gennaio 2024, che di freddo invernale ne ha serbato in dosi risicatissime.
L’analisi del mese è sconfortante: poche le gelate, di una certa intensità solo quella del 22, e comunque quasi sempre seguite da ore diurne non rigide se non addirittura di stampo primaverile. Rare le eccezioni, quando la tramontana ha reso pungente l’aria dando l’impressione di chissà quali rigori, proprio perché per nulla avvezzi, quest’anno, a quelli normali di stagione.
In Lunigiana, questo gennaio si è assiso sul terzo gradino dopo quelli ancor più tiepidi del 2007 e del 2014. A Pontremoli la temperatura media di 7,1°C ha superato la norma 1991-2020 di oltre 2°C (era stata di 7,4°C e 7,3°C, rispettivamente, nei mesi di gennaio 2007 e 2014). La media delle temperature massime, invece, ha raggiunto un nuovo primato arrivando a 11,7°C (battuto il 2018, che vantava 11,2°C): la media più bassa delle temperature minime nel 2024, però, ha contenuto al terzo posto il piazzamento del gennaio di quest’anno.
Visto che pure dicembre si era assiso su uno ‘scranno’ non disprezzabile, il settimo, la stagione nel suo complesso viaggia tra le invernate più dolci e non resta ormai che attendere la fine di febbraio – salvo inopinate sorprese – per confermarne la marcata anomalia. Le precipitazioni, in gennaio, si sono tenute su livelli molto più consueti in alta Lunigiana, così come già avvenuto in dicembre, e risultando un po’ più scarse nel settore SE della provincia: 175,8 mm a Pontremoli, 199,8 a Villafranca, 99,6 a Gragnola e 89,8 a Massa.
I giorni piovosi sono stati una decina, anch’essi nell’ambito delle attese. Altri elementi del clima come umidità, nuvolosità, radiazione, eliofania, pressione e vento non hanno fatto rilevare evidenti scarti dalla norma, ad eccezione della modesta frequenza dei venti freddi e intensi da Nord.
La settimana a cavallo dei due mesi ha visto alternarsi giorni di bel tempo, in grazia del robusto campo anticiclonico che ha caratterizzato l’ultima fase di gennaio, e tempo ora più chiuso ora più radioso nel principio di febbraio, senza però grandi rivoluzioni in campo termico.
Le uniche variazioni del menu, oltre allo stato del cielo, sono state le escursioni termiche più o meno ampie a motivo, proprio, della presenza o assenza della nuvolosità. Sbuffi di aria più umida, infatti, sono bastati a far addensare strati nebbiosi ‘alti’ o stratocumuli nel nostro versante occidentale: solo i monti ne sono rimasti talora liberi e, pertanto, hanno potuto godere di più sole.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni