
Bagnone. A 70 anni di distanza è stata aperta la bottiglia murata nella nicchia della statua della Vergine

Era una domenica quel primo marzo del 1953 quando il sacerdote di allora, don Mario Forni, diede inizio alla “Peregrinatio Mariae” nel paese di Vico. La prima sosta della statua della Madonna del Rosario avvenne nella Scuola elementare cogliendo, da subito, l’entusiasmo e la devozione dell’intera comunità. Tutte le famiglie, raggruppate a tre, ebbero la gioia di venerare, anche durante la notte, Colei che ci ha donato Gesù. La statua mariana fu portata in ogni agglomerato del paese: Canneto, Valle e Monterole. Proprio da qui, dopo vari giorni, mediante partecipata processione, la Vergine tornò nella parrocchiale dell’Assunta. Al termine del pellegrinaggio, sostenuto da vari riti sacri, fu sigillata una bottiglia contenente due pergamene, firmate da uomini e donne maggiorenni, e foglietti ricchi di promesse, quale atto di devozione a Maria. La bottiglia fu, poi, murata da un giovanissimo Marino, al centro della nicchia della statua. Giovedì 28 settembre, la festa ha superato ogni aspettativa. Gremita la parrocchiale, con la commozione nel risentire, a distanza di sette decenni, ciò che nonni e genitori avevano promesso alla Madonna. Evento unico nella nostra Diocesi, sicuramente storico per Vico.
Solenne l’Eucarestia delle 20,30. A celebrare, il parroco don Angelo Boattin coadiuvato da don Giovanni Poggiali, dai diaconi Edamo ed Inaco e dal ministrante Luca. Il coro ha dato il meglio di sé sotto la direzione di Gianluca Barbieri e Federico Orsini. Toccante il momento in cui Roberto Cappanera ha estratto la bottiglia passandola a Marino che, a sua volta, l’ha consegnata a don Angelo. A leggere il cartiglio lo storico Paolo Lapi. “Le famiglie promettono alla Madonna di fare ogni sforzo per evitare le bestemmie, di santificare le feste, di non perdere la Messa domenicale, di evitare il peccato. Le donne promettono di recitare il S. Rosario tutti i giorni per un anno per la conversione dei peccatori, per riparare le offese che si recano a Gesù e a Maria, di accettare le avversità vivendo una vita, il più possibile, cristiana …”. Tutti, indipendentemente dall’età, hanno ascoltato in religioso silenzio e con gli occhi lucidi. Incisiva l’omelia di don Giovanni: “Siamo qui, perché anche noi vogliamo amare Maria come gli antenati. Come Giovanni dobbiamo accoglierla nella nostra intimità. L’itinerario di fede che stiamo iniziando non ci deve lasciare indifferenti, ma aiutarci a rivedere le nostre scelte affinché abbiano il sapore buono del Vangelo”. Per tutta la settimana la statua della Madonna farà sosta negli oratori della S. Croce, di Sant’Antonio e delle sante Barbara e Zita, situati nelle frazioncine. Venerdì 6 ottobre processione solenne per riportarla in parrocchia. Sabato 7 ottobre, la S. Messa conclusiva delle 20,30, sarà celebrata dal vescovo fra’ Mario Vaccari. I vichesi esprimeranno le loro promesse, indi “rimurata” una bottiglia con le firme che i posteri riapriranno fra 70 anni.
Ivana Fornesi