Un’altra tappa per Raffaele e Giorgio verso il sacerdozio

Il vescovo Mario ha conferito il Lettorato e l’Accolitato a due seminaristi

Un momento della celebrazione che ha visto il conferimento del Lettorato e dell’Accolitato a due seminaristi Raffaele e Giorgio da parte del vescovo Mario
Un momento della celebrazione che ha visto il conferimento del Lettorato e dell’Accolitato a due seminaristi Raffaele e Giorgio da parte del vescovo Mario

Nel giorno in cui la Chiesa ricorda il dono delle stimmate al serafico Padre Francesco, la Chiesa apuana si unisce a questa festa ricordando il proprio patrono. Proprio in questa ricorrenza, alle 18.30 di domenica 17 settembre, la nostra diocesi accoglie con gioia il conferimento di due ministeri – il lettorato, a Raffaele Moscatelli, e l’accolitato, a Giorgio Lazzarotti – amministrati dal vescovo Mario alla presenza del clero, dei famigliari, degli amici e del Seminario interdiocesano maggiore S. Caterina di Pisa dove i due candidati, vivendo nella comunità, vengono formati di anno in anno verso l’approfondimento della loro vocazione presbiterale.

Al termine della funzione foto con i due seminaristi Raffaele e Giorgio assieme al vescovo Mario
Al termine della funzione foto con i due seminaristi Raffaele e Giorgio assieme al vescovo Mario

Presenti i formatori: il rettore, don Francesco Bachi, il vicerettore, don Simone Barbieri, il padre spirituale, don Marcello Brunini, il referente diocesano, don Marco Baleani e il moderatore della comunità di Filetto, don Giovanni Poggiali. Il ministero del lettorato è la responsabilità di proclamare la parola di Dio durante la celebrazione eucaristica. Sebbene sia un compito che spesso viene affidato a persone che offrono la loro disponibilità, esso rientra in una responsabilità più ampia: il lettore non solo proclama la parola ma, come ogni cristiano è chiamato a fare, la medita, la vive e la prepara per permettere che essa sia espressa al massimo della sua trasmissibilità. Grazie a Raffaele e all’impegno che la Chiesa gli conferisce, ci viene ricordata l’attenzione alla Parola di Dio, non solo durante la celebrazione della messa ma in ogni vita cristiana.

Il ministero dell’accolitato, invece, consente al candidato di amministrare la Comunione (non solo nella celebrazione liturgica ma anche fuori, portandola ai fedeli) e di prestare servizio all’altare. L’esercizio del ministero lo aiuta a partecipare attivamente nella liturgia, a vivere una vita spirituale intensa, a maturare nella consapevolezza e a darne testimonianza con la vita. Così prova a farsi strumento dell’amore di Cristo e della Chiesa verso gli “ultimi”, coloro che sono più deboli, poveri e malati. Grazie a Giorgio possiamo avere il promemoria vivente della centralità dell’Eucarestia della nostra vita: una comunione con Dio e tra noi, fratelli e sorelle in Cristo Gesù. Due capisaldi importantissimi per la vita cristiana, la Parola di Dio e l’Eucarestia, ci vengono ricordati grazie al dono di vita di questi giovani ragazzi.

La stessa celebrazione eucaristica domenicale ha visto proclamata la parola di Dio che, in ogni sua parte, invitava all’esercizio della misericordia e del perdono. Dio stesso ci invita a non portare rancore e ira nel cuore, sottolineando la fugacità della nostra vita e del controsenso verso la sua chiamata creatrice e donatrice di salvezza. Ci ricorda che siamo chiamati al perdono e all’amore reciproco (come ha evidenziato il Vangelo) grazie all’esperienza del perdono di Dio: gratuito, disinteressato e perfetto. Noi siamo per Dio con tutta la nostra vita e Lui ci conosce ed ama per come siamo. Solo facendo esperienza del perdono che ciascuno di noi riceve abbiamo la forza di viverlo tra noi. È la sfida del vangelo rivolta a ciascuno ed il segno che noi possiamo essere per chi è lontano da Dio. Nella sua omelia, mons. Vaccari ha sottolineato come la concomitanza delle stimmate di San Francesco ben rappresenti la dimensione del dono di sé che i discepoli del Signore sono chiamati ad assumere.

Alla fine della celebrazione eucaristica, nella cappella del Seminario Maggiore di Massa, sono stati proclamati gli atti di avvenuto conferimento dei due ministeri. Un momento di riflessione, di preghiera ma anche di festa attorno ai due giovani ragazzi che, grazie ad un piccolo rinfresco, hanno potuto godersi l’affetto di tante persone presenti e condividere con loro un momento fraterno. Sono occasioni preziose per la nostra Chiesa diocesana ed anche per la Chiesa intera: un segno di speranza che Gesù Cristo opera ancora ed è vicino alla sua Chiesa. Questo ci anima nel metterci al servizio, nella preghiera e nella missione che Dio Padre ha per ognuno di noi.

Samuele Ghiselli