
Si erano lanciati in sei per una missione speciale in Lunigiana. Divisi in tre coppie, solo due di loro erano sopravvissuti. Due cerimonie il 7 settembre scorso

Con due toccanti cerimonie, venerdì scorso, 7 settembre, sono stati ricordati i quattro paracadutisti delle forze speciali inglesi che si erano lanciati sulla Lunigiana nelle ore immediatamente precedenti l’annuncio dell’Armistizio, ottant’anni fa.
Arrivati a terra nella zona di Barbarasco nella notte fra il 7 e l’8 settembre 1943 i sei parà dell’Operazione Speedwell si erano divisi in tre squadre per compiere azioni di sabotaggio lungo le direttrici viarie e la ferrovia.
Solo due di loro sarebbero riusciti, mesi dopo, a riunirsi all’esercito britannico a sud della linea Gustav che per mesi tenne in scacco gli Alleati a Montecassino.

Gli altri quattro vennero catturati: due il 20 settembre nella zona di Ponzano Magra, gli altri due il 30 settembre al Passo della Cisa. Interrogati a lungo, i quattro furono fucilati a poca distanza dai luoghi di cattura all’alba del giorno successivo.
Sono stati commemorati in due cerimonie promosse da Brian Lett, il figlio del magg. Gordon Lett, comandante del Battaglione Internazionale, con il supporto delle sezioni Anpi di Santo Stefano Magra e di Pontremoli e l’adesione dei due Comuni.
La mattina del 7 settembre scorso una prima cerimonia si è svolta a Ponzano Magra, poco a monte della ex area Vaccari, di fronte al cippo che ricorda l’uccisione di Geordie Foster e James Shortall.

Oltre al gonfalone del Comune santostefanese erano presenti i labari delle due sezioni dell’Associazione Partigiani, quello dell’Anpi provinciale della Spezia e la bandiera del Battaglione Internazionale. La sindaca Paola Sisti è intervenuta assieme a Brian Lett e a Giorgio Pagano.
Nel tardo pomeriggio seconda cerimonia, questa volta nei pressi del Passo della Cisa, davanti al cippo sapientemente restaurato due anni fa che riporta i nomi del capitano Patrick Laurence Dudgeon e di Bernard Oliver Brunt.
I due, dopo aver svolto la missione che gli era stata affidata, il 29 settembre si diressero a nord; il giorno successivo, nella zona dell’Annunziata, tesero un’imboscata ad una pattuglia tedesca, uccidendo i due militari e impossessandosi dell’auto.
Diretti a Parma, per una seconda missione ancora oggi non chiarita, furono fermati e scoperti al posto di blocco tedesco sul Passo della Cisa. Tenuti prigionieri tutta la notte e interrogati, la mattina del 1° ottobre vennero fucilati poche centinaia di metri a valle del Passo, lungo la strada per Gravagna.
Alla cerimonia del pomeriggio di giovedì scorso è intervenuto anche il sindaco di Pontremoli, Jacopo Ferri; oltre alle delegazioni dell’Anpi era presente Lucetta Molinari, figlia di Giuseppe, comandante “Birra” della brigata “Beretta”, formazione che per prima entrò nella Pontremoli, da dove i tedeschi di erano appena ritirati, la mattina del 27 aprile 1945.
(p. biss.)