Pievi e Cistianesimo in Lunigiana

A Pieve San Lorenzo, nelle iniziative culturali, una conferenza di Giuseppe Benelli

L'abside e la torre campanaria della Pieve di San Lorenzo
L’abside e la torre campanaria della Pieve di San Lorenzo nella omonima frazione di Minucciano (da Wikipedia)

A cura della locale pro loco, nella Pieve di San Lorenzo Minucciano, il 22 luglio il prof. Giuseppe Benelli, introdotto dall’architetto Stefano Calabretta, ha tenuto una lezione sulla nascita del Cristianesimo e la presenza delle Pievi in Lunigiana, ambientando il tutto in quella unicità che sono le Alpi Apuane.
Il nome stesso delle guglie Sagro, Pisanino, Altissimo, Pizzo sono un richiamo alla religiosità, che ispira il territorio creando un genius loci, adatto ad accogliere lo spirito del Cristianesimo.
Se a ciò si aggiunge lo splendore del marmo bianco, assunto dagli imperatori di Roma come strumento per abbellire ed esaltare la città, si capisce che non vi poteva esser miglior culla per il Cristianesimo. La sua prima espressione organizzativa sociale e giuridica si ha nella diocesi di Luni nel IV secolo d. C.
Non mancano i riferimenti incerti e per così dire leggendari tra cui l’arrivo su un veliero con il volto e il sangue di Cristo sulla costa, ad indicare il profondo senso di empatia delle popolazioni con la storia di Cristo. L’annuncio evangelico ha trovato una popolazione che viveva nei villaggi i pagus, i pagani legati alle loro tradizioni agresti e pastorali che hanno saputo coniugare la lieta novella innestandola sulla loro vita civile e quotidiana, riformulando e assegnando i propri simboli identificativi alla storia di Cristo.
Quando i Longobardi e i Franchi hanno deciso di instaurare una convivenza pacifica si è avuto l’inizio di una nuova era cristiana che ha legato la vita sociale alle strutture di culto, espressa in modo emblematico dall’era carolingia.
Seguendo il detto ubi pagus ibi plebs si riformula una nuova realtà con delle regole a definire la comunità cristiana fatta da ecclesiastici e da fedeli, che per diventare tali, dovevano da profani professarsi cristiani tramite il rito del battesimo, che li accoglieva nella comunità, creando una società organizzata in tutte le manifestazioni della vita dalla nascita alla morte.
Seguiva una sepoltura limitrofa all’edificio stesso, costruito in forma sobria con abside rivolta alla prima chiesa, quella di Gerusalemme, da dove il Cristianesimo è nato e da cui tutto ha avuto origine.
Seguendo le tappe miliari della sua diffusione e del suo pensiero si hanno, in ordine gerarchico, la chiesa di Antiochia, testimone del pensiero teologico di Paolo di Tarso ebreo di nascita ma ellenico di formazione.
Alessandria d’Egitto viene a rappresentare l’evoluzione del pensiero in senso morale, che ha in Agostino di Ippona l’interprete più significativo nell’elaborazione in senso cristiano dello stoicismo. Roma diventa il centro dell’organizzazione giuridica secondo i parametri legati alla giurisprudenza romana.
Costantinopoli rappresenta la sintesi di quanto l’evolversi del Cristianesimo aveva diffuso nel mondo diventando l’unico impero cristiano che poi va in contrasto con la struttura giuridica di Roma nell’interpretazione dei poteri della chiesa.
La struttura organizzativa ecclesiastica della plebs civitatis si radica sul territorio cogliendo il rinnovarsi dell’architettura e del rilancio della cristianità dopo l’anno mille con la trasformazione delle chiese nelle Pievi, che ancor oggi conosciamo.

Corrado Leoni