
Laura Casalis Ricci e Giorgio Antei hanno presentato a Pontremoli “Bello sguardo. Il ritorno di FMR”
Nel 2020 è morto Franco Maria Ricci, era nato a Parma nel 1937: la laurea in geologia gli è stata utile per conoscere le qualità fisiche dei materiali usati per la sua splendida attività editoriale, avviata a Parma nel 1963.
Studioso di Giambattista Bodoni, ne ammira le preziose creazioni, ristampa il manuale tipografico. Nel 1965 escono le prime raffinate creazioni della Casa Editrice FMR; seguiranno le collane I segni dell’uomo, La biblioteca di Babele curata da Jorges Luis Borges, Quadrerie, Guide impossibili, Il Grand Tour, Enciclopedia dell’arte di FMR e di Parma, ristampa dell’Enciclopedia di Diderot e D’Alambert.
Nel 2005 a Fontanellato realizza il “Labirinto”, un vasto spazio di percorsi delimitati da siepi di bambù in cui perdersi e ritrovarsi riflettendo sui simboli dei miti cretesi e micenei e ritrovati nell’arte cristiana con significazioni teologiche, le possiamo leggere anche nel labirinto della chiesa di San Pietro a Pontremoli. Nel 1982 Ricci maestro dell’Art Designer fonda la Rivista “FMR MAGAZINE”, ceduta insieme alla Casa Editrice all’azienda “Art’E”; gli eredi hanno riacquistato marchio e rivista, che dal 2022 è tornata ad uscire a cadenza trimestrale.
Proprio della rivista FMR in particolare si è occupato l’incontro del 16 luglio introdotto da Beppe Benelli con commento di Giorgio Antei che ha trovato cinque aggettivi che caratterizzano le creazioni FMR: sono lievi, ritmiche, eleganti, belle, molteplici.
La moglie Laura Canalis ha fatto promozione per abbonamento alla rivista: quattro numeri in un anno al costo di 160 euro, copia singola euro 45 comprensivo di cofanetto e la tessera Club Franco Maria Ricci consente l’ingresso gratuito al Labirinto della Masone e alle sue collezioni e mostre durante l’anno di abbonamento.
L’intento della rivista era ed è “far risaltare il nuovo che c’è nell’antico e l’antico che c’è nel nuovo”; le scelte originali, eleganti con collaborazioni di pregio l’hanno fatta la rivista d’arte più diffusa nel mondo.
La nuova FMR vuol far amare l’arte, formare il gusto e la capacità di vedere: è “una scuola per lo sguardo”. Ricci ebbe una trovata geniale: ricordandosi delle antiche lacche giapponesi, mise su uno sfondo nero le immagini sovrapposte, un contrasto necessario che otteneva mirabili effetti: il nero non era normale tinta ma aveva intensità e nitidezza conseguite con aggiunta di altra tinta; un’alta percentuale di ciano, per esempio, dà speciale brillantezza; il nero si trasforma in “una superficie scura e preziosa come seta che fa brillare i caratteri e i decori come astri nel buio” e la carta doveva essere cerulea, meno abbagliante: è la carta “Ingres” di Fabriano.
La rivista è intitolata con le iniziali dell’artista tipografo per farla oggetto da collezione come i libri sono oggetto del desiderio e riporta in luce opere e autori ignoti o dimenticati, testi insoliti o inediti per dare valore prima di tutto a come le immagini sono rielaborate secondo il gusto estetico raffinatissimo dell’editore: la laccatura, la bellezza dei caratteri, la proporzione, l’armoniosa impaginazione rispondono al canone della Bellezza.
Note da “FMR” in La Divina Proporciòn 2013 di Giorgio Antei, tradotto da Stella Pecoraro che vive tra Pontremoli e Firenze.
Maria Luisa Simoncelli