Imparare a conoscersi per guardare con fiducia al futuro

Presieduta dal vescovo Mario la S. Messa di insediamento di don Agnesini quale nuovo parroco della cattedrale di Massa

Da sinistra: don Marino Navalesi, don Samuele Agnesini, mons. Mario Vaccari e mons. Alberto Silvani

Nel corso della celebrazione eucaristica di domenica 9 luglio per l’insediamento di don Samuele Agnesini quale parroco della cattedrale dei Santi Pietro e Francesco, parole di benvenuto sono state espresse dal canonico don Ezio Gigli che, a nome del Capitolo della Cattedrale, ha sottolineato come l’arrivo di un nuovo parroco sia sempre un momento particolare per una comunità: “l’entusiasmo si rinnova per mettersi in cammino con il nuovo pastore”.
Un percorso che richiede unità; per questo, ha aggiunto “noi ci impegniamo a camminare con te e con tutti i fratelli della parrocchia”. Il vescovo Mario, nell’omelia, ha fatto riferimento al passo del Vangelo di Matteo appena ascoltato (Mt 11,25-30), esprimendo la speranza che esso possa guidare “don Samuele nel suo ministero. Le parole che seguono rappresentano un progetto pastorale per questa parrocchia: ‘Venite a me – dice Gesù – voi tutti che siete stanchi e oppressi’”.
“È difficile, ha aggiunto, annunciare il Vangelo nel mondo di oggi ed è altrettanto difficile stare nella Chiesa con gioia e speranza”. Quindi ha augurato al nuovo parroco di saper “aprire davvero il suo cuore alle persone che Dio predilige”: i semplici, i piccoli e i poveri. Come annunciato dal Vicario Generale, don Marino Navalesi, la nomina di don Agnesini si inserisce nella costituzione dell’Unità Pastorale del Centro città di Massa, che coinvolgerà le parrocchie della Cattedrale, le Grazie (di cui sarà amministratore lo stesso don Samuele), San Sebastiano, San Pio e San Martino a Borgo del Ponte e avrà come parroco moderatore don Daniele Ferrari.

Don Samuele Agnesini, parroco del Duomo a Massa

Don Samuele Agnesini è nato a Carrara nel 1982 ed è stato ordinato sacerdote nel 2008. Ha svolto il suo servizio pastorale ad Aulla, nell’Unità pastorale di Soliera, ad Albiano e ai Ronchi. È licenziato in Teologia con specializzazione in Liturgia all’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina di Padova e dottorando presso lo stesso istituto. È direttore dell’Ufficio Liturgico e Musica Sacra della Diocesi.
Intervistato, si dice “contento per la fiducia che il Vescovo Mario mi concede”, ma esprime anche “trepidazione per una responsabilità come quella di essere parroco della Cattedrale”; fiducioso, comunque, di poter lavorare serenamente per il bene della comunità. Pone la sua prima attenzione alle persone: “conoscerci, per partire senza paure o remore su cosa ci riserverà il futuro”.
Da qui prenderanno forma i progetti da mettere in campo. “Fondamentali, afferma, sono il dialogo e la valorizzazione delle comunità religiose presenti sul territorio parrocchiale”. Un pensiero particolare lo rivolge, poi, alla Comunità ortodossa rumena: “anche con loro il dialogo e la condivisione dovranno essere esperienze da valorizzare appieno, nel rispetto delle specifiche identità”. Speciale, infine, sarà “l’attenzione alla vita liturgica perché la cattedrale ne è vera e propria maestra per tutta la diocesi”.
È intenzione del nuovo parroco far sì che la cattedrale, oltre ad essere il luogo in cui si svolge la parte più importante della vita celebrativa diocesana, sappia porsi, allo stesso tempo, “a servizio di quel lavoro comune che oggi si fa sempre più urgente e necessario”.