
Presentato al Centro ricreativo comunale di Pontremoli il progetto di Corrado Leoni

“Tutto è nato grazie alla contagiosa passione di mia moglie e che ha dato il via a questa ricerca che ci ha portato a scartabellare numerosi volumi di varie biblioteche alla ricerca degli scritti di Augusto Cesare Ambrosi”. Così il professore in pensione e scrittore, Corrado Leoni, ha illustrato (nel corso di un incontro al Centro ricreativo comunale di Pontremoli) come è nata l’idea di raccogliere, catalogare e rendere disponibili on line la raccolta degli scritti del prof. Augusto Cesare Ambrosi, archeologo, fondatore del Museo delle Statue Stele e sindaco di Casola per 20 anni.
Sparsi su almeno cinquanta riviste, gli scritti di Ambrosi sono stati riuniti e digitalizzati, e poi messi in rete grazie all’intervento di Umberto Bertolini, anch’esso presente all’incontro, che ha deciso inserendoli all’interno del sito del Museo italiano dell’immaginario folclorico di Piazza al Serchio, di cui è il direttore. Leoni ha poi ringraziato la prof.ssa Emilia Pedri che “prendeva in carico il materiale da noi fornito e lo inseriva in rete nel sito del Museo, adattandolo allo schema del progetto con un lavoro certosino, che ha portato ad un sito affascinante e di facile utilizzo”. Leoni ha quindi ricordato il grande valore dell’opera di Ambrosi che emerge in questi scritti “si tratta di testi improntati a serietà, rigore e sobrietà, al cui interno si trovano l’arte, la storia, la cultura, la conoscenza del territorio, l’amore per la propria comunità, oltre l’impegno politico, sociale, civile”.
Il professor Bertolini ha sottolineato di aver aderito con entusiasmo alla proposta di Leoni “per dare un supporto ai tanti ricercatori, ma non solo, che possono così consultare, raccolte in unico sito, le preziose opere di Ambrosi senza dover necessariamente recarsi fisicamente in biblioteca”
A fare gli onori di casa la vicesindaca, Clara Cavellini, che ha sottolineato la lungimiranza di Ambrosi nel voler collocare le statue stele rinvenute in vari luoghi di Lunigiana e Garfagnana in un unico sito individuato nel Castello del Piagnaro di Pontremoli. “Per primo si è reso conto che in Lunigiana era necessario creare una cultura del territorio, al di là delle divisioni campanilistiche. Ed oggi è grazie a lui se le statue stele sono un simbolo di tutta la Lunigiana”.
La figura del fondatore del Museo delle Statue Stele:
gli interventi della figlia Alma e del direttore Angelo Ghiretti
A tratteggiare la figura di Ambrosi ci ha poi pensato la filma Alma, che però si è soffermata particolarmente sui piccoli aneddoti del padre. Una persona dal “carattere schivo e dotato di grande umiltà, che riesce però sempre a stabilire una relazione con chiunque entra in contatto con lui”, in particolare con i giovani infatti Alma ricorda con un sorriso come “la nostra casa fosse piena di tesi realizzate da giovani studiosi che si erano confrontati con lui”.
Alma ha poi ricordato come non andasse mai via di casa, “senza almeno un paio di macchine fotografiche, c’era sempre una Pieve, un castello, un rudere o comunque qualcosa da fotografare. E poi la macchina da scrivere Olivetti portatile. Per noi il ticchettio della sua macchina da scrivere, è un suono familiare e un ricordo indelebile”.
E non sono mancati anche ricordi divertenti come quando accompagnò l’allora ministro Giovanni Spadolini all’inaugurazione del Museo delle Statue Stele a bordo della sua 127 “una macchina piccola che lui utilizzava proprio per poter arrivare in cima alla salita del Piagnaro. Alla nostra domanda se era riuscito a fare entrare nell’auto il ministro (che era piuttosto corpulento) aveva risposto che aveva dovuto tirare indietro il sedile al massimo”.
Sulla figura di archeologo si è invece soffermato maggiormente il direttore del Museo delle Statue Stele Angelo Ghiretti “è stato un innovatore. È stato tra i primi a capire l’importanza dell’archeologia complessiva, che non ragiona solo a compartimenti stagni ma che opera una ricostruzione d’insieme dei reperti”. (r.s.)
(Riccardo Sordi)