Una Chiesa che si pone  in ascolto delle persone  e dei territori

Si è svolta a Pontremoli, la seconda convocazione sinodale zonale

“È un metodo, questo, che può diventare uno stile di Chiesa, di comunione e di comunità, dettato dallo Spirito, a servizio delle persone e della società civile”. Così il vescovo Mario nel suo saluto al termine della seconda convocazione sinodale zonale, svoltasi a Pontremoli, nella chiesa di san Francesco, nel pomeriggio di domenica 19 marzo.
Sacerdoti, laici, catechisti, operatori pastorali e anche i rappresentanti di alcune Amministrazioni comunali, appartenenti ai vicariati di Pontremoli e di Villafranca, si sono ritrovati per vivere un’esperienza di ascolto secondo i tre ambiti definiti: giovani e scuola, poveri e volontariato, disabilità e sofferenza. L’incontro è iniziato con un momento di preghiera nel corso del quale il vescovo ha ribadito come l’obiettivo di questi primi due anni del Cammino sinodale, sia quello di alzarsi e andare verso le periferie esistenziali: non solo in senso geografico, ma prendendo in considerazione i luoghi dimenticati e trascurati. Un ascolto che non deve essere un giudizio calato dall’alto ma nell’ottica di accogliere “il grido dei poveri, il grido della terra e le angosce dei nostri contemporanei”.

Il Vescovo fra’ Mario in San Francesco a Pontremoli

“Forse in questi ultimi anni – ha sottolineato mons. Vaccari – come Chiesa abbiamo concentrato l’attenzione sulle questioni teologiche e non siamo stati vicini alle persone: il Cammino sinodale ci offre questa opportunità”: cioè incontrare le persone nei territori in cui vivono, secondo i tre grandi ambiti che ci siamo dati e sopra ricordati. Lo sforzo, dunque, è quello di mettersi in ascolto gli uni degli altri per poi giungere a sintesi da cui discenderanno le indicazioni pastorali per le nostre comunità: infatti il prossimo anno sarà quello del discernimento, a cui arriveremo avendo imparato un metodo: quello dell’ascolto, appunto.
Sulla stessa linea è stato anche il saluto di don Maurizio Iandolo, vicario per la pastorale e delegato diocesano per il Cammino sinodale, che ha riportato l’esperienza vissuta nei giorni precedenti a Roma, come partecipante all’Assemblea dei referenti diocesani. Don Iandolo, inoltre, ha evidenziato come questa “seconda convocazione” si inserisca in un percorso più ampio che si completerà con la veglia diocesana di Pentecoste, nel corso della quale verranno valorizzate le esperienze di tutti i territori da cui è composta la diocesi apuana.
Successivamente, i partecipanti si sono divisi nei gruppi, dislocati nei locali del Seminario, per un tempo di circa un’ora e mezza. All’interno di questi i partecipanti hanno potuto esprimere la propria esperienza ecclesiale, per poi giungere ad una sintesi di gruppo operata dai facilitatori che si sono resi disponibili a questo servizio. Nel momento assembleare finale, poi, i vari facilitatori hanno riferito gli esiti dei gruppi ed ognuno ha inserito la propria “impronta”, simbolicamente raffigurata con un piede lungo una strada, nel cartellone che sintetizza il percorso che la diocesi sta compiendo con queste “convocazioni sinodali zonali”.
Al momento della “restituzione” in assemblea, anche il vescovo ha riportato il suo parere di partecipante al gruppo che comprendeva alcuni sacerdoti e agli amministratori locali presenti: “Sono rimasto piacevolmente meravigliato da quello che ho ascoltato, perché siamo una Chiesa che può essere parte di qualcosa di più ampio assieme a tutta la società civile, sulla scia del magistero di papa Francesco”.
La convocazione sinodale dei vicariati di Pontremoli e di Villafranca ha dunque rappresentato una tappa del percorso che la diocesi sta compiendo, all’interno del Cammino della Chiesa Italiana, in vista dell’assise finale.

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La terza convocazione sinodale zonale è in programma per domenica 16 aprile, alle 15,15 nei locali della parrocchia della Ss.ma Annunziata a Bassagrande, per il vicariato di Carrara.

Davide Finelli