Risplenda la vostra luce

Domenica 5 febbraio – V del Tempo Ordinario
(Is 58,7-10; 1Cor 2,1-5; Mt 5,13-16)

Il brano di vangelo proposto in questa domenica completa le beatitudini proclamate domenica scorsa e carica i discepoli di particolari e gravose responsabilità. La beatitudine che essi vivono ha una ripercussione sulla Chiesa su tutta l’umana società, non è solo a proprio vantaggio. Non tutto il cibo è sale e non ogni monte illumina: Gesù ha affidato questi compiti al “piccolo gregge” dei suoi fedeli.
1. Voi siete il sale, voi siete la luce. Il sale in passato aveva grande importanza per la conservazione del cibo, non solo per insaporirlo come oggi. La luce è simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre della superstizione. Sale e luce sono elementi presi da Gesù per indicare la missione dei discepoli: preservare dalla corruzione, dare gusto e illuminare le umane vicende. La città posta sul monte simboleggia la forza di attrazione della comunità cristiana, una attività di persuasione verso i lontani che procede parallelamente alla predicazione.
2. Vedendo le vostre opere. La missione di testimonianza richiede il coinvolgimento completo di tutta la persona e di ogni battezzato, non è prerogativa dei soli dignitari ecclesiastici o dei membri di istituti religiosi. Tutto il popolo cristiano vi è coinvolto, perché ogni uomo e ogni donna ha il suo posto nel cuore di Dio e la sua missione nella storia dell’umanità; questa costatazione è la base per costruire la civiltà cristiana. Riconosciamo pure di essere diventati minoritari, ma proclamiamo alti e forti i nostri valori con il nostro stile di vita. Anche se attualmente non è pensabile lanciarsi in una “riconquista religiosa”, la Chiesa continua a far brillare la luce di Cristo. L’opera dei discepoli si distingue dal proselitismo e dal reclutamento interessato, e anziché fare l’esame di coscienza alla società, alla politica, alla cultura, o proporsi come legislatrice, la Chiesa promuove lo spirito cristiano, come ad esempio quello che ha guidato i fondatori della Comunità Europea.
3. Rendano gloria al Padre. Il cristiano si presenta nella società come profeta, come colui che spinge lo sguardo verso orizzonti diversi, pur essendo impegnato fino al collo nell’aiuto ai fratelli bisognosi. Il fine delle sue opere buone è che tutti gli uomini rendano gloria a Dio. La Chiesa non è una realtà del mondo, ma è per il mondo e per gli uomini, quindi non gioca in difesa, non si chiude nelle sagrestie, ma svolge consapevolmente il suo ruolo di aiutare tutti gli uomini ad arrivare all’incontro con Dio. Molti cristiani oggi sono diventati timidi di fronte agli attacchi diffamatori contro la Chiesa, si chiudono nelle catacombe per paura o si inginocchiano di fronte al mondo. Ma così facendo non aiutano gli uomini a rendere gloria a Dio, diventano sale inutile e luce relegata sotto il moggio. Ricordiamoci che il posto del sale è nella minestra, non nella saliera.

† Alberto