Mettere al centro l’ascolto della Parola di Dio

Messaggio del Vescovo per la Quaresima

Il Vescovo Mario nel giorno della sua ordinazione episcopale, a Massa, il 22 maggio scorso

Il giorno mercoledì 22 febbraio è iniziato per la Chiesa universale il cammino della Quaresima che si è aperto con il rito dell’imposizione delle Ceneri. Il brano del Vangelo di Matteo che viene proposto come di consueto nella liturgia, indica tre gesti necessari per vivere in pienezza questo tempo: la preghiera, il digiuno e l’elemosina.
Per l’occasione della Quaresima, Papa Francesco ci ha donato un messaggio molto “intrigante” che mette al centro l’icona biblica della Trasfigurazione: l’ascesa al monte Tabor, la visione della trasfigurazione di Gesù, l’ascolto della voce del Padre che esorta i discepoli ad ascoltare il Figlio amato, e infine la discesa. È un percorso importante perché nell’ascesa, c’è anche la fatica che si prova a salire in un percorso di montagna, ma allo stesso tempo si guarda la cima, la meta.
Una volta arrivati, i discepoli assisteranno ad una cosa inattesa: Gesù infatti si trasfigura, cioè diventa luce, particolarmente bianca e splendente. A questo punto sentono una voce, che a tratti suscita in loro tremore e trepidazione, e gli dice: “Questi è il mio Figlio prediletto, ascoltatelo!”.
Ecco dunque una prima indicazione che anche il papa suggerisce per questa Quaresima, quella cioè di mettere al centro l’ascolto della Parola di Dio, che la liturgia della Chiesa ci offre giorno per giorno.
i tratta di una proposta semplice che se fatta con assiduità e con fedeltà, davvero aiuta a far entrare nella nostra vita, nei nostri pensieri e nel nostro cuore la Parola di Dio, particolarmente adatta al tempo penitenziale e ascetico rappresentato dalla Quaresima. La seconda sottolineatura che il Santo Padre offre è la discesa dal monte: scompare la luce, viene meno questo evento straordinario e rimane Gesù solo alla vista dei discepoli. Questi ultimi allora vengono invitati a scendere per condividere la vita di tutti i giorni, ad immergersi nel quotidiano, che spesso provoca fatica e scoraggiamento, ma che viene affrontata in modo nuovo e diverso proprio grazie a questa luce, che hanno ricevuto sul monte Tabor. Mi pare interessante notare l’accostamento che papa Francesco fa di questo elemento della discesa dal monte, quando nel suo messaggio lo mette in relazione con il Cammino sinodale che stiamo compiendo come Chiesa.

Il Vescovo Mario (foto Walter Massari)

È innegabile che sia un percorso faticoso, perché significa uscire dal “si è sempre fatto così”, per mettersi in ascolto di “mondi” lontani, a volte diversi, con tante attese e situazioni che forse non abbiamo mai percepito nella loro complessità e forse ci fanno problema. Il papa dunque ci invita a restare in questa fatica della discesa nella realtà e in particolare nel percorso che la nostra Chiesa sta compiendo nell’impegno di tenere insieme (in sinodo) le varie componenti del popolo di Dio: presbiteri, diaconi, religiosi, laici, associazioni e movimenti…
A proposito della realtà che ci circonda e nella quale viviamo, anche per non cadere nel rischio di vivere in “mondi difensivi” o realtà parallele oppure nello straordinario, la nostra Chiesa diocesana in sintonia con la Chiesa italiana vivrà tre appuntamenti, che tengono conto delle contingenze storiche del nostro tempo.
Anzitutto il conflitto in Ucraina, con la cultura della guerra che si sta riattivando in tante parti del mondo, ha spinto la Conferenza Episcopale Italiana ad aderire alla iniziativa lanciata dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, di celebrare una Messa il prossimo 10 marzo per invocare il dono della pace e per le vittime della guerra. Poi sarà la volta del “mondo missionario” con la celebrazione della Giornata dei Missionari Martini, il 24 marzo, data del martirio del vescovo di san Salvador Oscar Romero, con la veglia di preghiera in ricordo delle Chiesa che sono in sofferenza a motivo del Vangelo. Infine il 26 marzo parteciperemo alla Colletta Nazionale che i vescovi italiani hanno indetto per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto in Turchia e Siria.
Cari fratelli e sorelle, la Quaresima è un cammino di conversione, il Cammino sinodale è un percorso di conversione insieme, come popolo di Dio usciamo da noi stessi e dalle nostre abitudini per entrare insieme in ascolto della Parola, sui sentieri che il Signore ci vorrà indicare.

† Fra’ Mario Vaccari