La vita: prezioso dono e prima meraviglia

Quest’anno si celebra domenica 5 febbraio

La Conferenza Episcopale Italiana ha scelto come tema, per la 45.ma “Giornata Nazionale per la Vita”, domenica 5 febbraio, “La morte non è mai una soluzione. Le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap. 1,14). La Chiesa, dunque, invita tutti ad accogliere e proteggere la vita, bene prezioso di ogni essere umano: dal concepimento fino al suo naturale declino. Il dono della vita infatti non può essere valutato in base alle condizioni o alle sensazioni che lo caratterizzano nelle sue varie fasi, in quanto essa non è “nostra”, non è un bene di cui possiamo disporre a nostro piacimento, ciò vale pure per l’esistenza altrui. D’obbligo una domanda “Il tempo in cui viviamo, complesso e impegnativo, la cultura, le azioni, permeate spesso di superficialità e disvalori, amano veramente la vita?” Chi ha a cuore questo tesoro dovrebbe interpellarsi si tanti problemi: l’aborto, l’eutanasia. lo sfruttamento delle persone, il femminicidio, la denatalità, i profughi e i migranti…
Una nebbia nella quale si accendono le luci di tante persone che si adoperano per custodire la vita. Sia nell’esercizio della professione che nel volontariato e vicinato solidale. Restano, però, sempre troppe le manifestazioni di egoismo, indifferenza ed irresponsabilità caratterizzate da una distorta concezione dei diritti, con una visione della persona umana e dei rapporti sociali assai lontana, non solo dal Vangelo ma pure dallo stesso spirito della nostra Costituzione. Va ribadito che non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, bensì il prevalere di una concezione antropologica e nichilistica in cui non trovano spazio né la speranza, né la carità, né le relazioni interpersonali. Chi soffre va aiutato a ritrovare ragioni di speranza nella consapevolezza che il vero diritto da rivendicare è quello di custodire ogni vita nascente o terminale.
Porre termine ad un’esistenza, seppur travagliata, non è mai una vittoria : né della libertà, né della democrazia, né della umanità. Al contrario è quasi sempre una risposta frettolosa ad ideologie che si spacciano ragionevoli e “misericordiose”, mentre non lo sono affatto e ad interessi economici meramente egoistici.
L’impegno di chi governa dovrebbe essere rivolto alle persone più fragili, alla tutela della maternità con atti volti ad agevolare le famiglie, senza tralasciare progetti educativi per i giovanissimi per i quali è sempre in agguato la crisi del disamore e del non senso del vivere che si manifesta nelle corse sulle strade, nelle lamiere contorte sull’asfalto, nell’uso di sostanze, nei fenomeni di bullismo e di violenza, specie quella del “branco” che circola velocemente sui social. Amare e proteggere la vita vuol dire assumersi la “fatica” dell’educare, del “perdere tempo” con i nostri ragazzi sostenendoli con chiari esempi.
“La Giornata per la Vita” allora sarà occasione propizia per serie riflessioni onde non imboccare ipocrite scorciatoie. Al contrario smascherare la “cultura della morte” promovendo azioni atte a difendere la vita, mobilitando sempre nuove energie e risorse. Consci che essa resta prezioso dono e prima meraviglia. (Ivana Fornesi)

Sabato 4 febbraio a Massa veglia diocesana di preghiera

La Giornata per la Vita è un appuntamento consolidato nella vita pastorale delle parrocchie, come segno di un’attenzione delle comunità cristiane in particolare verso la tutela e la promozione della vita nascente, elemento cruciale in un Paese come l’Italia in grave crisi demografica e insidiato dalla “cultura dello scarto”.
Per denunciare tutti i modi in cui oggi è insidiata la “cultura della vita”, la Cei ha diffuso un messaggio in cui propone a tutti di chiedersi se di fronte a tante situazioni personali e collettive drammatiche la proposta di spegnere la vita umana – con aborto, eutanasia, suicidio, ma anche femminicidi, abbandono dei migranti e guerra – sia davvero in grado di risolvere le questioni per le quali viene offerta come soluzione sbrigativa ed efficiente, o non sia piuttosto l’occasione per un impegno coinvolgente a sostegno della vita in qualunque situazione.
L’auspicio dei Vescovi italiani, come hanno scritto nel messaggio dedicato, è che questo appuntamento “rinnovi l’adesione dei cattolici al ‘Vangelo della vita’, l’impegno a smascherare la ‘cultura di morte’, la capacità di promuovere e sostenere azioni concrete a difesa della vita, mobilitando sempre maggiori energie e risorse”. “Il Signore crocifisso e risorto – ma anche la retta ragione – ci indica una strada diversa: dare non la morte ma la vita, generare e servire sempre la vita. Ci mostra come sia possibile coglierne il senso e il valore anche quando la sperimentiamo fragile, minacciata e faticosa”. 
Anche nelle parrocchie si celebra la giornata: in particolare sabato 4 febbraio alle ore 21 nella chiesa di san Pio X a Massa, è in programma una veglia di preghiera diocesana, promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale della famiglia, dal Centro di Aiuto alla Vita di Massa e di Carrara. La veglia sarà presieduta dal vicario per la pastorale, don Maurizio Iandolo.