Il ringraziamento a Fausto Vannucci

Il “passaggio del testimone” nella Pastorale sociale e del lavoro

Fausto Vannucci

“Pastorale sociale e del lavoro, ieri, oggi… domani” è stato l’incontro che si è svolto a Carrara nella sala di rappresentanza del Comune il 10 dicembre. Un’occasione non solo per il neo direttore Alessandro Conti di una “prima uscita” dopo la nomina, ma soprattutto per ringraziare Fausto Vannucci, direttore uscente dell’ufficio dopo 17 anni a servizio della Chiesa diocesana.
All’incontro ha partecipato anche il vescovo Mario, che al termine ha consegnato una targa commemorativa, a sottolineare l’impegno che Fausto ha ricoperto in un settore delicato come quello della pastorale sociale e del lavoro. Il tema dell’incontro intendeva infatti sottolineare la “staffetta” tra passato e futuro, in un passaggio di consegne tra un direttore ed un altro, ma senza tralasciare le “conquiste” fatte, come ad esempio la Scuola diocesana di formazione all’impegno socio-politico, di cui un alunno, Luca Perinelli, ha portato una testimonianza.
“La formazione è importante – ha detto – soprattutto perché si deve uscire dall’idea che la politica sia una cosa semplice. Oggi la semplificazione, specie in questo momento così complesso, è un pericolo perché non è più possibile dare risposte semplici a domande complesse”.
Fausto Vannucci ha poi sottolineato come per risolvere i problemi sociali sia necessaria una conoscenza approfondita delle situazioni e al tempo stesso dialogare con gli amministratori per trovare le soluzioni più opportune. Oltre ad evidenziare la risorsa rappresentata dalla Scuola di formazione all’impegno socio-politico, Vannucci ha sottolineato la presenza del Progetto Policoro in diocesi, come strumento della Chiesa italiana per incentivare l’imprenditoria giovanile. Infine le celebrazioni della Giornata per la custodia del creato del 1° settembre, come momenti importanti per affrontare le emergenze planetarie, dal cambiamento climatico, alla conversione ecologica.
Il vescovo Mario, complimentandosi per quanto fatto in questi anni, ha detto che l’attuazione del Regno di Dio su questa terra è compito di tutti i cristiani, il cui compito è di aiutare tutta la comunità a leggere i segni dei tempi. Infine Alessandro Conti nel suo intervento ha dichiarato che per imparare a “fare politica” si deve, prima di tutto, partire dall’idea che, dai problemi, si può uscire solo se si lavora insieme perché, se ne uscissimo da soli, si rimarrebbe dei poveri egoisti: la parola insieme risulta cruciale, in questo tempo di individualismo esasperato, mentre c’è bisogno di relazioni, di confronto e di crescita. L’impegno è allora quello di riprendere l’eredità della Scuola di formazione politica per costruire qualcosa di nuovo “da vivere con occhi aperti, orecchie disponibili all’ascolto, cuore largo per amare e braccia spalancate per accogliere”.