La Diocesi ha festeggiato Santa Cecilia

Patrona della Musica S. Messa in Cattedrale a Massa con molti cori parrocchiali e la conferenza di mons. Giuseppe Liberto

Domenica pomeriggio, solennità di Cristo Re dell’Universo, a Massa la Cattedrale ha ospitato i cori della Diocesi per la tradizionale festa di Santa Cecilia, patrona della Musica Sacra. Purtroppo nella stessa data ci siano state, in altre zone della Diocesi, celebrazioni analoghe, riducendo così quel senso di unità che dovrebbe caratterizzare appuntamenti come questo. La S. Messa, arricchita dai suoni e dai canti, è stata presieduta da mons. Giuseppe Liberto, già maestro direttore della Cappella Sistina di San Pietro.
Con lui hanno concelebrato don Samuele Agnesini, direttore dell’ufficio liturgico e delegato della Musica Sacra, e don Vito Piscitiello, don Luca Signanini e don Emanuele Borserini. Molti i cori presenti, da varie zone della Diocesi, in particolare dalla Lunigiana, fusi in un unico grande abbraccio musicale attorno alla Eucarestia. Gli onori di casa sono stati fatti dalla Cappella Musicale della Cattedrale che in alcuni momenti della messa ha “dialogato” con le corali presenti, eseguendo tra l’altro il canto “Cielo Nuovo” composto da mons. Liberto come inno per le chiese italiane. L’organista Ferruccio Bartoletti ha suonato il grande organo “Jardine” avvolgendo con maestose sonorità le voci dei coristi, mentre il direttore della Cappella, Renato Bruschi, ha invece guidato l’esecuzione dei cori.
Nell’omelia mons. Liberto ha spiegato il senso della festa di Cristo Re, attingendo alla Parola di Dio e sviluppando il vero significato della regalità di Cristo che esprime il suo amore dalla Croce. “Nello sguardo di Cristo – ha detto – è presente tutta l’intensità dell’amore del Padre che accoglie coloro che a Lui si rivolgono”. Al termine della celebrazione, il direttore don Agnesini Samuele ha ringraziato tutti coloro che operano nell’ambito della musica sacra per il prezioso servizio che prestano alle comunità parrocchiali.

La conferenza serale di mons. Giuseppe Liberto in Cattedrale a Massa

“Questa festa – ha sottolineato – vuole essere un momento di fraternità e l’occasione, una volta all’anno, per dire grazie a tutti voi per quanto fate a servizio della liturgia”. Quindi ha consegnato a Federico Orsini della parrocchia di Malgrate, e ad Alessandro Grassi, della parrocchia di Fossola, i “diplomi” della scuola diocesana di Musica Sacra che attestano la conclusione del percorso formativo. A tutti i direttori e rappresentanti delle diverse realtà corali presenti è stato donato un libro di Papa Francesco e una composizione musicale autografata di mons. Liberto.
Dopo il rinfresco offerto a tutti partecipanti, alle 21, sempre in Cattedrale, alla presenza del Vescovo Mario, l’illustre ospite ha tenuto una partecipata conferenza dal titolo “Dal Logos al Melos: per una musica a servizio della Liturgia”. Partendo dai Padri della Chiesa per arrivare al Concilio Vaticano II, il relatore ha spiegato che “nella celebrazione della Divina Liturgia, ‘protagonista’ è la parola di Dio e non il canto in sé stesso o il suo autore: ciò sarebbe dissacrante idolatria”.
Rifacendosi alla lezione del canto gregoriano che diventa “esegesi sonora” della Parola e per questo la Chiesa lo ha fatto proprio, il maestro Liberto, o “don Giuseppe” come preferisce essere chiamato, ha rilevato come purtroppo oggi nella Chiesa, per una falsa idea di “partecipazione attiva” si favorisca, nel canto sacro, la strada dei “canzonettari”. “La musica sacra – ha ribadito – è una ‘icona sonora’ della Parola di Dio, e per questo deve attingere al meglio per rendere culto a Dio”.
Ha poi aggiunto: “La divina Liturgia, per il cristiano è fondamentale regola di vita che lo lega al mistero di Cristo con vincolo nuziale. Essa dev’essere contemplata come ‘laboratorio artistico’ di divinizzazione in cui la volontà d’amore di Dio si esprime con i diversi linguaggi della bellezza, della verità e della bontà. L’energia creativa della Bellezza e della Bontà germina nei fecondi giardini della nobile semplicità. Non c’è nulla di più difficile al mondo. La nobile semplicità è l’ultimo traguardo dell’esperienza e l’ultimo sforzo del genio! Dio, nella sua natura trinitaria, è essenzialmente Semplicità!”.