Prosegue il cammino verso “la casa della comunità”

Si è trovata la soluzione per 5 famiglie su 6 di chi abitava nell’immobile di via Mazzini. Il sindaco Ferri è fiducioso “presto troveremo un accordo e potranno iniziare i lavori”

L’ingresso lungo via Mazzini al distretto sanitario
L’ingresso lungo via Mazzini al distretto sanitario. All’interno di piazza Dodi, nella vecchia sede del Galli Bonaventuri, dove dovrebbe sorgere la sede della nuova Casa di Comunità.

“Ormai siamo in dirittura d’arrivo. C’è ancora un’ultima casella da sistemare ma la situazione è quasi risolta” così la vicesindaca, Clara Cavellini, in merito alla situazione che dovrebbe portare verso la nascita della “Casa della Comunità” negli spazi di piazza Dodi. Al piano terra dello storico immobile nel centro storico dove funzionano da tempo ambulatori, centro prelievi, centro prenotazioni della “Casa della Salute”, con il progetto della Casa della Comunità, vedrà trasferire altri ambulatori e anche quanto oggi è in viale Cabrini. Attenzione, però, la “dirittura d’arrivo” è riferita solo all’impegno del Comune di liberare una parte di palazzo Mazzini, adibito ad appartamenti di edilizia residenziale, rendendo indipendenti i nuovi spazi destinati agli ambulatori e ai servizi socio sanitari. Una situazione che aveva creato tensioni con la minoranza che ha recentemente presentato un’interpellanza all’amministrazione chiedendo chiarezza sulla situazione degli sfratti di chi attualmente vive in piazza Dodi e soprattutto accusando il Sindaco e la maggioranza di “aver imposto la soluzione dei piani superiori all’attuale distretto, senza pensare alle conseguenze e, soprattutto, senza pensare al futuro delle persone che vivono lì”. “è un’accusa che respingo in pieno – risponde il sindaco Jacopo Ferri – anzi, posso assicurare che ci stiamo impegnando per trovare una soluzione il più possibile condivisa con tutti gli inquilini dello stabile. Quello che è sicuro e che non abbiamo mai pensato di lasciare qualche cittadino senza un tetto sopra la testa come, in pratica, ci accusa l’opposizione”. Una situazione che, sottolinea Ferri, è ormai risolta per cinque nuclei famiglie su sei “sì, c’è un ultimo gruppo che ancora non è convinto nonostante le varie proposte che abbiamo portato avanti con ERP (ente per le residenze popolari). Comunque contiamo di riuscire a trovare al più presto un accordo che ci permetta di dare il via ai lavori”. Mentre per le altre cinque famiglie sono state trovate delle soluzioni, con una famiglia che ha dato la disponibilità, come previsto dalla legge, di ristrutturare in maniera autonoma una struttura di proprietà comunale. Una necessità di trovare una soluzione rapida anche perché i tempi sono abbastanza stretti “ci sono i tecnici dell’Asl che stanno scalpitando per incominciare ad effettuare i rilievi necessari. Anche perché i tempi per i bandi legati al Pnrr sono più limitati. E sarebbe davvero un peccato perdere questa occasione di crescita per la città oltre che di riqualificazione di un’area di Pontremoli che da troppo tempo è in forte difficoltà”. La vicesindaco Cavellini sottolinea poi come l’individuazione della case popolari per gli inquilini di via Mazzini non influirà sul numero delle residenze previste per le Case Popolari “stiamo collaborando con ERP per individuare le nuove strutture per garantire lo stesso numero di residenze adibite all’ediliza popolare”. (r.s.)