Un giugno da annali, anche senza record

C’era da scommetterlo: martedì scorso era il 28 giugno, ultimo ‘nodo del freddo’ (si fa per dire, viste le temperature…), imputato da una simpatica credenza popolare al pessimo carattere della mamma di S. Pietro. Più invidiosa che mai, quest’anno, nel bel mezzo della siccità che si sta vivendo, la vecchia è riuscita a scatenare qua e là violenti temporali, buoni solo a far danno e poco altro. In un quarto d’ora di pioggia, il possibile primato del giugno più secco a memoria d’uomo è stato spazzato via.
Dopo una giornata di estenuante ‘melina’ a suon di gocciolate, ecco che, subito dopo le 20, dalla zona di costa arrivavano notizie di forti rovesci temporaleschi accompagnati da potentissime raffiche di vento. Il fronte temporalesco, al radar, confermava l’intenzione di volersi dirigere verso NW: infatti, poco dopo, venivano strapazzate le località della bassa Val di Magra e, nel giro di mezz’ora, l’imponente e impressionante massa di cumulonembi oscuri e minacciosi si parava all’orizzonte dei paesi della Lunigiana interna, percorrendola a velocità elevata e sconfinando, poi, nell’alta Val Taro.
Chi si trovava fuori o alla finestra guardando verso il fondovalle, non poteva che rimanere intimorito e insieme affascinato dalla struttura della sinistra formazione nuvolosa: rarissimo vedere in vallate ristrette come la nostra una nube ‘a mensola’ del genere, dalle fattezze simili a quelle di un mesociclone, che si formano e scorrazzano nelle grandi pianure recando anche trombe d’aria e tornado. Al suo transito, si sono abbattute al suolo le classiche folate di vento ad accompagnare i rovesci di pioggia.
L’attività elettrica si è rivelata modesta, mentre quello che ha colpito è stata proprio la grandiosa, inquietante messa in scena con cui si è presentato il fenomeno. Se lungo la costa il vento ha raggiunto qualifica di tempesta violenta con punte di uragano (oltre 120 km/h a Marina di Massa), nell’interno ha pur sempre toccato velocità di 70-90 km/h. La parte centro-orientale della provincia ha preso una consistente ‘lavata’ con accumuli di 50-60 mm. Più moderati gli apporti nella media e alta Lunigiana, dove si sono distribuiti fra i 10 e i 25 mm. I 12 di Pontremoli sono comunque bastati a far scivolare il mese dalla prima alla sesta posizione nella classifica dei mesi di giugno meno piovosi: dopo tanta sütàia, neppure la soddisfazione del podio! Le ‘folate orrende’, misurate dall’anemometro sulla torretta del Seminario, hanno raggiunto un picco di 78 km/h alle ore 20,50, raffica in assoluto più forte registrata durante un temporale e nel semestre caldo da almeno 18 anni. Raffiche che si abbattono al suolo dalla nube temporalesca rovesciando aria fredda; non hanno nulla a che fare con trombe d’aria, che i più fantasiosi hanno persino creduto di aver visto. In terminologia internazionale si parla di downburst. Per il resoconto di giugno 2022 (2° più caldo dopo quello del 2003), si rinvia alla prossima settimana.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni