L’allegria dei Buffoni Leggiadri

L’esibizione dell’orchestrina alla Villa La Cartiera di Pontremoli per “Lunigiana Land Art”

Il gruppo Buffoni Leggiadri (foto Massimo Pasquali)

L’allegria con l’aggiunta di un pizzico di sana goliardia, tanta buona musica intramezzata da scenette da cabaret. Questo è il mix che compone l’Orchestrina dei Buffoni Leggiadri che si è esibita giovedì alla Villa La Cartiera a Pontremoli nell’ambito del Lunigiana Land Art che ha vissuto a Pontremoli il week end conclusivo. Una serata all’insegna della musica, con un mix sorprendente e divertente in cui la forte teatralità e la verve dissacratoria si sono mescolati ad un repertorio che spazia dalla musica italiana anni ‘70/’80 ai canti popolari, al teatro-canzone riletto in chiave rock-pop con accenti di musica balcanica.
Si è così partiti da un classico di Giorgio Gaber “Lo shampoo” per passare poi a “Tango Italiano” di Milva fino alla storica “Balocchi e profumi”, tutte riviste in chiave ironica e divertente. Le stesse introduzioni delle canzoni sono momenti di spettacolo, siparietti tra l’ironico e il cabarettistico e scambi di battute con il pubblico. Su tutto il concerto domina uno spirito irriverente, quasi dissacrante, ironico e auto ironico che arriva sino al limite del demenziale.
Per certi versi, se non fosse per una questione anagrafica, sembra di rivivere alcuni frammenti della grande scuola degli Skiantos di fine anni ’70 o ancor più, un’esagerazione della lezione degli Elio e le Storie Tese. E se vogliamo anche una lezione mutuata dall’indimenticabile Rino Gaetano non a caso citato nel concerto con l’intramontabile “Gianna” che ha scatenato tutti gli ascoltatori cantando a squarciagola “ma di notte la festa è finita”. Senza dimenticare altri classici della musica italiana come il De Andrè di “Canzone dell’amore perduto”. E poi un momento tutto locale con dei brani in dialetto carrarese, canzoni allegre e simpatiche ma con un retrogusto amaro, come le opere di qualità che anche quando fanno ridere non si dimenticano mai di far anche riflettere.

(r.s.)