
Domenica 15 maggio la Giornata Nazionale
A partire da domenica scorsa 8 maggio, ha preso il via la nuova campagna informativa, promossa dalla CEI, sul valore e il significato profondo della firma da apporre sulla denuncia dei redditi per destinare l’8xmille alla Chiesa Cattolica. Questa, grazie alle firme dei contribuenti, offre infatti aiuto, conforto e sostegno ai più fragili con il supporto di centinaia di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose.

Abbiamo chiesto il punto sulla situazione, al diacono permanente Dino Eschini, incaricato nella Diocesi di Massa Carrara – Pontremoli per l’8xmille e il Sovvenire. Domenica 15 maggio si celebra la giornata Nazionale dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. Cosa si sente di dire ai parroci e fedeli?
“Questa domenica, nelle 26.000 parrocchie di Italia i fedeli sono invitati a ricordare che da ormai più di trent’anni la sopravvivenza economica della Chiesa è affidata a loro, in particolar modo attraverso la firma della destinazione dell’8xmille del gettito Irpef. È bene ricordare che la firma non costa nulla al contribuente e alla scelta hanno diritto tutti coloro che presentano la dichiarazione dei redditi. Ma anche chi dispone del solo modello CU, perché possiede soltanto redditi da pensione, lavoro dipendente o assimilati (disoccupazione, cassa integrazione …) e non è obbligato a presentare la dichiarazione può effettuare lo stesso la scelta per la destinazione 8xmille. È richiesto per questo un impegno particolare da parte dei parroci, dei loro collaboratori, delle associazioni, ma anche da parte di coloro che avvertono l’importanza del sostegno economico necessario alla Chiesa, allo scopo di sensibilizzare tutti a sottoscrivere la scelta di destinazione con la loro preziosa firma. Come è noto la decisione di chi si esprime serve a stabilire la destinazione dell’intera quota da assegnare, supplendo dunque anche alla mancata espressione di una preferenza da parte di chi non firma”.
Come vengono spese le somme incassate dell’8xmille?
“Chi firma per la chiesa Cattolica, nel solo 2021 ha contribuito a rendere possibile lo stanziamento di 150 milioni di euro per la carità delle diocesi italiane (mense, centri di ascolto, soccorso ai disoccupati, vittime dell’usura, immigrati, emarginati, anziani abbandonati); 53 milioni per altre esigenze di rilievo nazionale; 50 milioni per progetti di sviluppo e solidarietà nel sud del mondo; 62 milioni per la manutenzione e il restauro di 459 chiese della nostra bella Italia e di 420 milioni che hanno permesso di mantenere dignitosamente i 33.000 sacerdoti che operano nelle nostre diocesi, 300 dei quali missionari fidei donum nei Paesi più poveri. È possibile prendere visione sul sito www.8xmille.it del rendiconto dettagliato di tutto il denaro speso. Firmare dunque è una scelta di responsabilità per ogni credente, ma spesso lo è anche da parte di chi non crede, perché sa bene che comunque quelle risorse vengono utilizzate per il bene di tutta la comunità, cattolica e non, e poi scrupolosamente rendicontate”.
Ci sono progetti particolari cui possono aderire le parrocchie della nostra diocesi?
“Per chi vuole prendere visione dei progetti elaborati dalla CEI può visitare il sito: www.unafirmaxunire.it troverà informazioni e materiale vario su come coinvolgere il più possibile le parrocchie per la necessaria sensibilizzazione dei contribuenti, non obbligati alla presentazione della propria denuncia dei redditi, perché possessori di un unico reddito, che in Italia sono circa 10 milioni”. (Ren. Bru.)
Il valore di una firma: il Centro di Ascolto a Villafranca
Anche tutti coloro che si rivolgono al Centro di Ascolto del Vicariato di Villafranca in Lunigiana in qualche misura sono favoriti dall’Otto per Mille alla Chiesa Cattolica. La sede attuale è nei locali della parrocchia di san Francesco ed è aperto tutti i venerdì dalle 11 alle 12 mentre in precedenza, per anni, ha operato nella canonica della parrocchia di san Giovanni. Il primo servizio di un centro di ascolto che si deve al prossimo è quello di ascoltarlo e davvero è opera di Dio se siamo capaci di ascoltare il fratello specialmente nel bisogno.
Ascoltare significa “fare silenzio”, dare precedenza all’altro “voler capire”, non giudicare, “cogliere la sostanza”, regalare tempo. E se è vero che oggi le persone hanno più bisogno di ascolto che di parole, i Centri di Ascolto rivestono una funzione essenziale di testimonianza nella carità di Cristo, nella vicinanza e nell’aiuto ai poveri e ai nuovi poveri. Il tipo di disagio può essere diverso, può riguardare uno o più aspetti della persona: psicologico, relazionale,sociale, familiare, economico, ecc… Dopo l’ascolto c’è la prassi, l’azione, con la risposta concreta al bisogno che si conosce e si sviluppa dopo l’ascolto, nella misura e nella qualità possibile.
Il Centro di Villafranca è attivo da circa 10 anni ed ha dato risposte concrete a circa 400 casi in situazioni molto diverse come: pagamento di bollette, viaggi, medicine, affitti , ripristino energia elettrica, scarpe, permessi di soggiorno, sostegno per colloqui al lavoro, assicurazioni, contatti con i servizi sociali, ricerca lavoro attraverso le agenzie ecc. Da circa 3 anni il Centro presta completa assistenza a una famiglia composta da due sorelle e un bimbo collocati in un Comune del nostro Vicariato. Anche questo impegno è notevole, ma grazie ai volontari il Centro riesce a fornire l’assistenza richiesta.
In ultimo l’emergenza dei rifugiati dell’Ucraina in atto. Caritas Italiana è una delle 29 realtà scelte dalla commissione preposta per gestire questa emergenza con 2167 posti per cui anche il Centro è impegnato nella ricerca, verifica e relazione con i Comuni nelle offerte di alloggio di cittadini disposti a mettere a disposizione le loro abitazioni, tutta o in parte. Al momento, per quanto riguarda il nostro vicariato si contano 4 offerte, due nel comune di Villafranca e due nel comune di Bagnone.