
A Comano, l’impegno dei privati per rilanciare i piccoli borghi della valle del Taverone

Una società per azioni per ridare vita alle tante piccole frazioni di montagna che si trovano nella valle del Taverone, nel Comune di Comano, ad oltre 800 metri di altezza, per salvarle dall’abbandono e dallo spopolamento (attualmente vi vivono poco più di una dozzina di persone), in cui da decenni sono relegate, promuovendo azioni di recupero a vasto raggio. È nata con questo impegno l’impresa sociale ’Camporanga spa’ (ovvero come si chiamo in dialetto la frazione di Camporaghena) fondata da soci privati che investono denaro proprio, per unirsi agli enti pubblici con la finalità di ristrutturare piccoli paesi, realtà di montagna abbandonate da tempo, riportandoli in vita e favorendo il loro potenziale ripopolamento. E la nascita ufficiale della società, con la firma dell’atto costitutivo, è stata ratificato sabato scorso nel municipio di Comano, dopo aver raggiunto e superato il requisito minimo di “partecipazione” richiesto per fare decollare il progetto (ad oggi vi hanno aderito circa 40 persone).

Motore ed anima del progetto Alcide Landini, nato a Camporaghena ma che gli impegni della vita hanno allontanato dalla Lunigiana (oggi fa il commercialista a Follonica) ma che resta legato indissolubilmente alla sua terra d’origine “l’amore per il luogo dove sei nato e cresciuto rimane indelebile per tutta la vita”. Ed è proprio Landini a presentare nel dettaglio il progetto che ruota su cardini principali: rigenerazione, vivibilità e opportunità da sfruttare. Per quanto concerne il primo aspetto Landini evidenzia come “I Borghi si stanno sempre più svuotando. Salvo i due mesi estivi di luglio ed agosto ove si nota una certa presenza, successivamente, nonostante il tentativo eroico di qualche residente, sono praticamente disabitati e abbandonati. L’abbandono comporta inevitabilmente il declino strutturale e statico degli edifici se non, come già avvenuto, il loro crollo. Ebbene la società “Impresa sociale” ha lo scopo di arrestare il degrado degli edifici, di intervenire in particolare sugli edifici abbandonati da decenni, su quelli che si trovano in precarie situazioni di staticità se non addirittura in rovina”. Quindi,continua Landini “ristrutturazione edilizia e fornire i Borghi dei servizi essenziali (fognature, strade interne, illuminazione, depurazione, parcheggi, ecc.)”. In merito alla vivibilità “occorre offrire sia ai turisti che eventualmente a nuovi residenti, una serie di servizi, per cui andare in questi Borghi diviene piacevole”. Per questo diventa necessario “offrire ospitalità (in primis un Ostello per giovani e un Albergo Diffuso), nonché la possibilità di poter mangiare in un ambiente particolare e caratteristico, puntando in modo specifico sulle specialità culinarie della Lunigiana. Servizi legati alla visita, guidata o meno, dell’ambiente circostante che presenta angoli di pura ed incontaminata bellezza”. E c’è poi il capitolo delle opportunità da sfruttare in particolare Landini ne individua due: “gli aiuti nelle ristrutturazioni edilizie, offerti dai bonus edilizi e gli aiuti offerti alle Istituzioni locali (vedi Comuni) per la “Rigenerazione dei Borghi storici” nell’ambito dei fondi legati al PNRR e altre misure come la Legge “salva Borghi” e i “piani di sviluppo rurale”. (r.s.)