In dirittura di arrivo il bando del Ministero della Cultura finanziato dal Pnrr

Scorcio della frazione di Guinadi. Uno dei cinque borghi interessati dal progetto “rigenerazione”
Scorcio della frazione di Guinadi. Uno dei cinque borghi interessati dal progetto “rigenerazione”

Venti milioni di euro da spendere in un borgo prescelto dalla Regione Toscana, soggetto al fenomeno dello spopolamento, per riportarlo a nuova vitacon un esperimento-pilota di tipo sociale per il quale si sono candidati 42 comuni della regione: è questo uno dei prossimi traguardi del Pnrr che vede i comuni come parte attiva. Il bando, finanziato dal Ministero della Cultura, fa parte della linea di intervento “attrattività dei borghi” e riguarda 21 progetti pilota, uno per ogni regione o provincia autonoma. Sono 5 i comuni della Lunigiana che hanno presentato a Firenze la loro candidatura per essere individuati come beneficiari di un finanziamento senza precedenti: Bagnone, che ha puntato al recupero del borgo medievale di Castiglione del Terziere; Comano, che ha candidato la frazione appenninica di Torsana, il paese più “alto” dell’intera Lunigiana; Mulazzo, che ha sviluppato un progetto inerente il capoluogo malaspiniano; Pontremoli, che ha lanciato la frazione di Guinadi, al cui rilancio contribuisce la cooperativa di comunità; Tresana, che ha indicato il borgo feudale di Giovagallo. I progetti dovranno includere l’insediamento di nuove funzioni, infrastrutture e servizi nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, residenze sanitarie assistenziali dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smartworking e nomadi digitali.

Bagnone il castello di Castiglione del Terziere
Bagnone il castello di Castiglione del Terziere

A filtrare i progetti – a cui i comuni potevano partecipare anche come capofila di un gruppo formato da altri soggetti pubblici e privati – penserà la Regione Toscana, con la mediazione dell’Anci, l’associazione dei Comuni. Quante possibilità avranno i borghi lunigianesi di risultare vincitori? A livello statistico, una su 42, tanti sono i candidati in Toscana, dalle isole di Elba e Capraia alle valli appenniniche di Garfagnana e pistoiese, dalla val di Chiana alla Maremma. Dal punto di vista progettuale appaiono favoriti quei comuni che già da tempo avevano elaborato un progetto di recupero, magari da attuarsi poco alla volta date le risorse disponibili, piuttosto che quegli enti che nei tempi ristretti della selezione (il bando è stato aperto a fine dicembre) non hanno avuto il tempo di fare una progettazione approfondita e fondata su basi solide. A livello pratico, infine, il rischio concreto – evidenziato anche da quotidiani autorevoli – è che non venga data la giusta trasparenza nella selezione dei comuni e che dati i tempi stretti non si arrivi a una selezione di progetti veramente meritevoli di ricevere l’ambito sostegno. Da questo punto di vista, qualche osservatore si è domandato se non fosse stato meglio che la Lunigiana si fosse presentata alla selezione con un unico progetto capace di essere “spinto” con maggiore energia, anziché disperdere le energie su cinque diverse candidature. A giudicare da quel che è accaduto nel resto della Toscana, la nostra provincia non ha avuto un comportamento diverso dagli altri: Arezzo e Grosseto hanno presentato 7 progetti, Pisa 6, Lucca 5, Pistoia 4, seguite da Firenze, Livorno, Prato e Siena con due progetti ciascuna. La corsa ai progetti Pnrr del Ministero della Cultura non finisce qui: una seconda linea di progetti ministeriali, quella inerente la rigenerazione culturale e sociale, stanzia 1,6 milioni di euro per comune. Il bando è riservato ai comuni (anche in forma aggregata: in questo caso il finanziamento aumenta del 30%) con popolazione residente fino a 5.000 abitanti nei quali sia presente un borgo storico dove realizzare o potenziare servizi, iniziative e infrastrutture culturali, che mirino a preservare il patrimonio delle comunità locali, a contrastare lo spopolamento e ad incrementare la fruizione culturale-turistica. Per questo bando, che scadrà il 15 marzo, la Toscana potrà finanziare 20 progetti: le cifre in ballo sono comunque cospicue e potrebbe essere l’occasione, per alcuni dei progetti presentati, per riprovarci.

(Davide Tondani)

In Val di Magra concorrono anche Castelnuovo e Ponzano

Saranno uno per regione i borghi individuati per beneficiare del finanziamento Pnrr “attrattività dei borghi”. La presentazione delle candidature è in corso di ultimazione anche in Liguria, dove sono state annunciate due candidature dell’area lunense. A scendere in campo sono i comuni di Santo Stefano di Magra e di Castelnuovo Magra. Santo Stefano ha presentato un progetto per il rilancio dell’antica frazione collinare di Ponzano Superiore attraversata dalla via Francigena. Nucleo centrale dell’articolato progetto è il recupero del Palazzo Remedi e la riattivazione di alcuni servizi alla comunità da tempo scomparsi. Poco più di 10 km più a sud, Castelnuovo ha proposto un progetto di rigenerazione del centro storico del capoluogo, spopolatosi negli ultimi 60 anni a favore dell’urbanizzazione nel piano sottostante, lungo la via Aurelia.