Dicembre e le anticipazioni meteo di… Santa Bibiana

Oggi, con tutti i mezzi tecnologici a disposizione, le previsioni si basano su dati scientifici e rilevazioni costantemente aggiornate. I calcolatori restituiscono scenari a breve, medio e lungo termine del tempo che farà. Una volta contava molto l’esperienza nonché il bagaglio culturale ereditato da nonni e bisavoli. I famosi ‘indicatori’ erano segni di vario tipo, legati a feste, santi e ricorrenze, e a questi ci si affidava nel tentativo di prevedere l’evoluzione del tempo atmosferico, non solo per l’indomani o per pochi giorni, ma addirittura per un intero mese o una stagione. Alcuni detti dei nostri vecchi, proprio perché legati ad una attenta osservazione, hanno un loro fondamento, mentre altri appaiono assai bizzarri.
Tralasciando cipolle, patate e altri vegetali da esporre all’aperto in determinati giorni dell’anno per avere presagi ‘fai da te’, con l’inizio di dicembre e del trimestre invernale si presenta subito una di queste credenze, il giorno 2, S. Bibiana. Il miglioramento di fine novembre, di breve durata, è stato incalzato dall’arrivo di altri fronti perturbati, che hanno rinchiuso tenacemente il cielo e recato precipitazioni sia mercoledì 1 che giovedì 2; l’1, in particolare, nella seconda parte della giornata, mentre il 2 essenzialmente nella notte.
Tradizione vuole, a questo punto, che la pioggia del 2 dicembre possa trascinarsi per “quaranta dì e una settimana”, nel senso che, per un mese e mezzo, sussistono ottime chances favorevoli a tempo perturbato interrotto solo da brevi pause.
Basterebbe, per fare la prova della bontà o meno di una simile aspettativa, prendere nota di quante volte la S. Bibiana ‘brutta’ ha infierito fino a metà gennaio e quante volte ciò non è accaduto. Un caso sicuramente emblematico fu quello dello scorso anno, che vide il trionfo del detto proverbiale. Lo stesso si verificò, ad esempio , nel 1976-77.
Esistono eccezioni clamorose, s’intende: nel 1988-89, si in instaurò un lungo periodo asciutto per tutto l’inverno proprio dopo la gran pioggia dei primi due giorni di dicembre.
Proseguendo con il commento di questo esordio dicembrino si giunge a venerdì 3, coinciso con una parentesi di sereno fra un fronte e l’altro; la tramontana, con una certa veemenza, ha avuto buon gioco a garantire cielo sgombro e vista nitida giusto per 24 ore, poiché sabato 4 le nubi si sono accampate di nuovo, fin dalle ultime ore della notte. Il freddo depositatosi al suolo e rimasto intrappolato causa repentina copertura nuvolosa, ha reso rigida e progressivamente sempre più umida la giornata prefestiva; dopo le 11 pioviggine debole e poi ardita è scesa fino alla prima serata, in concomitanza dell’infittirsi della foschia. Il mitigarsi della massa d’aria sui rilievi e, molto più lentamente, nel fondo delle valli, ha inibito il gradiente termico altitudinale, come avviene in questi casi. Pioggia si è ripetuta la notte di domenica (neve oltre i 1200 m) e poi le schiarite si sono affacciate fin dall’aurora e ampliate fino a sera. Giornata luminosa è stata pure quella di lunedì 6, conclusasi al gelo.

a cura di Maurizio Ratti, Mauro Olivieri e Giovan Battista Mazzoni